Giorgia Meloni affronta una crisi interna con sospetti di un complotto orchestrato dai suoi stessi alleati.
Negli ultimi mesi, Giorgia Meloni ha mostrato segni di crescente fragilità politica. Dopo soli due anni al governo, la presidente del Consiglio sembra essere sotto pressione, non solo per le sfide politiche esterne, ma anche per tensioni all’interno della sua stessa cerchia.
La sua leadership è stata messa in discussione da continui paragoni con Silvio Berlusconi, un leader noto per la sua resistenza psicofisica. Tuttavia, mentre Berlusconi ha affrontato vent’anni di attacchi, Meloni sembra già vacillare, lasciando intravedere segni di insicurezza.
La fragilità politica di Giorgia Meloni
La situazione è ulteriormente complicata dalla natura del suo entourage. Molti dei suoi più stretti collaboratori, provengono da ambienti di estrema destra e hanno poca esperienza nelle complesse dinamiche politiche del governo. Questa inesperienza si manifesta in reazioni spesso scomposte di fronte alle critiche, alimentando l’impressione che l’intero governo sia “sull’orlo di una crisi di nervi”. Anche i ministri più in vista, come Guido Crosetto e Francesco Lollobrigida, non sembrano esenti da questo clima di tensione crescente.
Il ruolo di Matteo Renzi e il presunto complotto
Uno dei principali fattori di stress per Meloni è il cambio di rotta politica di Matteo Renzi. Da quando Renzi ha deciso di avvicinarsi nuovamente al centrosinistra,
Meloni ha percepito questa mossa come una minaccia diretta. In passato, l’ex premier aveva mantenuto una posizione più vicina al centro, che poteva sottrarre voti al Partito Democratico e avvantaggiare la destra. Con il suo ritorno alla sinistra, Renzi potrebbe invece sottrarre a Meloni quel margine di sicurezza necessario per mantenere la leadership.
Questa svolta ha portato alcuni alleati di Meloni, a parlare di un “Grande Complotto” contro la presidente del Consiglio. Secondo questa teoria, ci sarebbero manovre orchestrate non solo dall’opposizione, ma anche da figure all’interno della maggioranza. Non è da escludere, infatti, che qualcuno tra i suoi stessi sostenitori stia cercando di indebolirla per motivi personali o per vantaggi futuri. Così come riportato da linkiesta.it
