Green Pass, l’Italia adotta il modello 2G: cos’è e come funziona

Green Pass, l’Italia adotta il modello 2G: cos’è e come funziona

Sul Green Pass il governo si affida al modello 2G varato dalla Germania: cos’è e come funziona.

Con il nuovo decreto approvato in Cdm il 24 novembre, il governo italiano cambia le regole Green Pass decidendo di passare al modello 2G, come fatto ad esempio dalla Germania. Ma cosa significa?

Green Pass, cos’è il modello 2G e come funziona

Il nome è particolarmente intrigante, il significato è abbastanza intuitivo. Basta solo… cambiare lingua. Come detto, il modello in questione nasce in Germania, quindi per capire il significato dobbiamo affidarci al tedesco. Geimpft e Genesen, vaccinati e guariti. In poche parole il modello 2G prevede che il Green Pass sia rilasciato sono ai vaccinati e ai guariti dal Covid, escludendo quindi le persone che effettuano il tampone.

Una soluzione di questo tipo potrebbe salvare la stagione sciistica nel caso in cui una Regione si trovi in zona Gialla o in zona Arancione. Vaccinati e guariti potrebbero accedere alle piste da sci, potrebbero recarsi in albergo e potrebbero andare a ristorante. Il tampone consentirebbe solo di andare a lavoro e di accedere ai servizi considerati essenziali.

Parliamo senza ombra di dubbio di una soluzione forte che il governo, come specificato da Mario Draghi, ha deciso di adottare per prevenire un peggioramento della situazione epidemiologica e difendere le libertà conquistate nel corso dell’ultimo anno.

GREEN PASS

Il problema dei tamponi

Per quanto riguarda il Green Pass, il problema sollevato dagli esperti riguarda i tamponi rapidi, considerati poco affidabili e che spesso come risultato segnalano un falso negativo.

Il governo ha deciso quindi di adottare la linea tedesca decidendo di rilasciare la certificazione verde solo a fronte della vaccinazione e della guarigione dal Covid.

Coronavirus

La durata del Green Pass dopo il vaccino

E a proposito di durata del Green Pass, anche per i vaccinati potrebbero esserci cattive notizie all’orizzonte. Gli ultimi dati a disposizione della comunità scientifica dimostrano che l’efficacia dei vaccini contro il contagio cala sensibilmente a sei mesi di distanza dalla vaccinazione. Quindi la durata del Green Pass viene ridotta da dodici a nove mesi.

Le restrizioni per i non vaccinati

Ovviamente rilasciare il Green Pass solo ai vaccinati e ai guariti significa introdurre restrizioni per i non vaccinati, di fatto esclusi dalla vita sociale.