Il 17 ottobre scorso Greta Thunberg protestava a Londra contro i colossi del petrolio: accusata di un reato contro ordine pubblico.
L’attivista svedese Greta Thunberg oggi ha partecipato all’udienza del processo in cui è accusata di un reato di ordine pubblico, dopo la protesta contro l’industria dell’energia al centro di Londra. Era fra le 26 persone che sono state fermate durante la protesta, quattro delle quali finite a processo insieme a lei.
La protesta del 17 ottobre
Il fatto risale allo scorso 17 ottobre, quando Greta Thunberg ha preso parte all’ennesima protesta contro il cambiamento climatico. Ma non era sola: come sempre, al suo fianco c’erano centinaia di attivisti che, nel centro di Londra, si battevano contro l’Energy Intelligence Forum, evento che ospitava le maggiori multinazionali del petrolio.
Nel mezzo della manifestazione, Thunberg era stata strattonata ed arrestata dalla polizia britannica, insieme ad altre 26 persone, che stavano bloccando l’accesso alla sede della conferenza. Quattro protestanti sono finiti a processo insieme a lei.
Greta Thunberg si dichiara innocente
Nella giornata di oggi, mercoledì 15 novembre, si è tenuta alla Corte di Westminster, a Londra, l’udienza del processo in cui è accusata di un reato di ordine pubblico. Al suo arrivo, Greta Thunberg è stata assalita da fotografi e telecamere.
Dopo aver confermato il suo nome, età e indirizzo, ha potutoconfermare la sua dichiarazione di non colpevolezza. Lo stesso che hanno fatto anche gli altri quattro imputati, comparsi al suo fianco in Aula. A tutti è stata concessa la cauzione senza condizionale fino al previsto processo che si terrà presso la pretura della City di Londra il 1° febbraio.
Come spiega la polizia britannica, sono state imposte “condizioni per evitare disagi al pubblico“ durante la protesta fuori dall’Energy Intelligence Forum. Queste però sono state violate, portando quindi agli arresti e al processo di oggi.
