Continua il caos all’interno del Movimento tra Di Maio e Conte. Ora interviene anche il fondatore Grillo.
In veste di garante, il fondatore Beppe Grillo interviene nel duello tra Conte e Di Maio. Grillo interviene e prende le parti di Conte e sottolinea il suo no al terzo mandato. Tra i parlamentari che resteranno fuori dalle liste di Conte anche i governisti che stanno dalla parte di Di Maio e lo stesso ministro. Intanto il ministro degli Esteri difende Draghi e il suo governo. La spaccatura del M5S è sempre più problematica e insanabile.
“Mi sono permesso semplicemente di porre dei temi per aprire un dibattito su questioni come la Nato, guerra in Ucraina e transizione ecologica e ho ricevuto insulti personali. Temo che il M5S rischi di diventare la forza politica dell’odio“ ha detto il capo della Farnesina riferito al suo partito. Proprio su questi temi Di Maio trova il muro di Conte e dei grillini contro le armi e le decisioni di questo governo.
Si avvicina il 21 giugno, giorno in cui Draghi comunicherà al Parlamento e i grillini preparano la risoluzione anti-armi che potrebbe far scattare una crisi di governo. Dall’altra parte dei 5 stelle invece Di Maio difende Draghi dicendo che il M5S non sta dando grande prova di maturità politica quando strumentalizza il premier.
M5S: Tra lotte di poltrone e di potere i grillini hanno perso la bussola
Per Di Maio la mancanza di chiarezza del M5S sta affossando il partito. “Non è chiara la nostra ricetta per il paese e questo spiega perché nella nostra coalizione il Pd sale e noi scendiamo” ha dichiarato il ministro degli Esteri. Ma c’è chi dal fronte contiano attacca l’ex leader del M5S accusandolo di non sentirsi più parte del Movimento e di cercare di danneggiare il nuovo corso del Movimento.
I 5 stelle si scontrano sul terzo mandato, che riguarda una questione di poltrone e chi rimarrebbe o meno dei parlamentari alla prossima legislatura. Ma è anche una questione di potere e linea politica. Il M5S è diverso dalla linea del ministro degli esteri è innegabile.