Con Papa Francesco in ospedale, il Vaticano continua a muoversi. Ecco come funziona e chi comanda secondo fanpage.it
Il Vaticano è una delle istituzioni più antiche e complesse al mondo, con una gerarchia rigida che garantisce la continuità del governo anche in momenti di difficoltà. Papa Francesco, leader spirituale di oltre un miliardo di cattolici, si trova ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per un’infezione respiratoria, e il suo stato di salute suscita crescente preoccupazione.
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Il ruolo del camerlengo: potere formale, ma limitato
Sebbene il Pontefice sia ancora lucido, la sua prolungata degenza solleva interrogativi su chi, nel frattempo, stia realmente gestendo il potere in Vaticano. La Santa Sede non può fermarsi: le questioni politiche, economiche e dottrinali devono continuare a essere affrontate, e il Codice di Diritto Canonico prevede procedure ben precise per questi casi.
Secondo le norme ecclesiastiche, in caso di impedimento temporaneo del Papa, il camerlengo – attualmente il cardinale irlandese Kevin Joseph Farrell – assume il compito di amministrare i beni e i diritti temporali della Santa Sede. Questa figura ha un ruolo chiave nella gestione del periodo di sede vacante, ma il suo potere è più amministrativo che politico.
Le sue responsabilità sono quindi limitate alla supervisione delle finanze vaticane e all’organizzazione degli affari interni, senza un’influenza diretta sulle decisioni strategiche della Chiesa. Questo solleva una domanda cruciale: chi prende realmente le decisioni mentre il Papa è impossibilitato a esercitare le sue funzioni?
Il vero potere nelle mani di Pietro Parolin
Secondo quanto riferito da fanpage.it, a detenere il vero potere politico in Vaticano sembra essere il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato e considerato da molti una sorta di primo ministro della Santa Sede. Forte del suo ruolo strategico, Parolin ha accesso diretto a Papa Francesco anche durante il ricovero e continua a gestire i delicati dossier diplomatici e politici della Chiesa.
Fonti vicine al Vaticano riferiscono che Parolin non solo ha il compito di garantire la continuità del governo, ma è anche colui che filtra le informazioni e prende decisioni in coordinamento con i più stretti collaboratori del Pontefice. La sua figura risulta quindi centrale nella gestione del potere durante l’assenza del Papa.
Ma c’è di più: attorno a Francesco si è formato un ristretto gruppo di uomini di fiducia, tra cui il cardinale polacco Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, che gode di un rapporto privilegiato con il Papa. Questa cerchia ristretta potrebbe avere un ruolo cruciale nel caso in cui le condizioni di Bergoglio dovessero peggiorare, aprendo scenari imprevedibili sulla futura guida della Chiesa. Il tutto come riportato da fanpage.it