I legami fra Cina e Russia sono un “faro di forza e stabilità”, costituiscono “un esempio per le relazioni estere globali”.
La Cina dichiara di non aver mai fornito armi a nessuna delle due parti, in quanto il Paese non è direttamente interessato alla guerra. Quindi, “perché minacciare allora le sanzioni alla Cina? Non è assolutamente accettabile”. Così tuona il ministro degli Esteri, Qin Gang, a margine dei lavori parlamentari annuali.
Gli Usa, origine di conflitti
Durante il suo primo briefing con i media, il ministro Gang ha affermato di volere la pace contro la guerra in corso. Parla di “una mano invisibile” che sembra sostenere una crisi prolungata, mentre la Cina sceglie di dialogare sulle sanzioni, puntando ad una “de-escalation sull’escalation”.
I legami tra Pechino e Mosca invece sono come un “faro di forza e stabilità”, mentre al contrario descrive gli Stati Uniti e i loro alleati come fonte di tensioni e conflitti. Il rapporto con la Russia per Qin Gang costituisce “un esempio per le relazioni estere globali”. Se i due Paesi lavorano insieme il mondo avrà una forza trainante, mentre “più il mondo diventa instabile, più diventa imperativo per Cina e Russia portare avanti costantemente le loro relazioni”.
L’accusa della Cina
Il ministro degli Esteri, Qin Gang, ha avvertito gli Stati Uniti che “se non frenano ma continuano ad accelerare lungo la strada sbagliata, nessun guardrail può impedire il deragliamento e ci saranno sicuramente conflitti e scontri”. La Cina così accusa gli Usa di avere una “percezione distorta” e di “usare la competizione tra le due grandi economie per bloccare i due Paesi in un gioco a somma zero”.
Poi, per quanto riguarda il pallone spia abbattuto al largo delle coste sud-orientali il mese scorso, Gang ha accusato il Paese di aver avuto una presunzione di colpevolezza nei confronti della Cina e di avere creato un “incidente diplomatico che poteva essere evitato”.