La risposta di Mosca agli attacchi dell’Ucraina alla Crimea, o a qualsiasi altra regione russa, sarà dura e convincente.
Dopo quasi un anno dall’invasione in Ucraina, la Russia continua a ricevere pesanti accuse sulle atrocità commesse sul territorio colpito. Questa volta è la Germania a parlare sui genocidi e sui violenti attacchi contro le infrastrutture. Giorgia Meloni intanto, dopo l’incontro di ieri con Scholz in Germania, annuncia che sarà a Kiev prima del 24 febbraio.
La Germania confessa i crimini russi
Durante un’intervista al giornale tedesco Welt am Sonntag, Peter Frank avrebbe rivelato tutte le prove che ha raccolto contro la Russia, sui crimi di guerra commessi sul territorio ucraino. “Attualmente ci stiamo concentrando sulle uccisioni di massa a Bucha e sugli attacchi contro le infrastrutture civili ucraine. Al momento disponiamo di prove a tre cifre”, specifica il procuratore.
In seguito all’invasione in Ucraina dello scorso 24 marzo, i cittadini ucraini avrebbero subito le prime atrocità a Bucha, una città satellite di Kiev. Poi sono state prese di mira le infrastrutture della nazioni, ma la Russia nega qualsiasi accusa che la incolpa di aver ucciso civili.
La minaccia di Medvedev
L’utilizzo di armi nucleari da parte di Mosca avverrebbe solo nel caso fosse necessario proteggersi. A dichiararlo è il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, in un’intervista alla Tass. La Russia si avvarrà di questo tipo di difesa, solo “se armi nucleari o di altro tipo di distruzione di massa vengono usate contro la Russia o i suoi alleati, se riceve informazioni verificate sull’avvio di missili balistici per attaccare la Russia o i suoi alleati, in caso di aggressione convenzionale se l’esistenza dello Stato è in pericolo”.
Intanto l’Ucraina annuncia che, nelle ultime 24 ore, hanno perso la vita in battaglia 720 militari russi, portando il totale delle perdite della Federazione a circa 130.590 soldati morti. Sono invece 116 i prigionieri di guerra che sono stati rilasciati dalla Russia (anche se 23 sono feriti o malati), tra cui i militari che hanno combattuto a Mariupol, partigiani di Kherson, e soldati di Bakhmut.