Teheran risponde agli Usa: “Comprino le bare per i soldati”. Qaani il successore di Soleimani

Teheran risponde agli Usa: “Comprino le bare per i soldati”. Qaani il successore di Soleimani

E’ guerra tra Usa e Iran dopo la morte di Soleimani. Teheran risponde a Trump: “Compri le bare per i suoi soldati”.

TEHERAN (IRAN) – E’ guerra tra Usa e Iran. La morte di Soleimani ha provocato la dura reazione da parte di Teheran che si è detta pronta a vendicare la morte del proprio generale con i soldati che saranno guidati da Esamil Qaani, il nuovo generale dei militari iraniani.

L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Unitifanno sapere dal governo iraniano – è estremamente pericoloso e una folle escalation. Noi non vogliamo la guerra ma la Casa Bianca deve lasciare la regione oggi. Altrimenti comprino le bare per i soldati. La scelta spetta a loro“.

L’ambasciata Usa a Baghdad: “I cittadini americani lascino immediatamente la città”

Una reazione quella di Teheran che potrebbe essere immediata tanto che l’ambasciata Usa a Baghdad ha invitato tutti i cittadini americani a lasciare la città nel giro di poche ore. “I nostri connazionali partano per via aerea dove possibile, altrimenti raggiungano altri Paesi via terra“, si legge in una nota.

Diverse compagnie petrolifere estere, inoltre, hanno ordinato l’evacuazione di decine di loro dipendenti per la paura di attacchi da parte di Teheran.

Donald Trump

Trump nel mirino degli altri leader europei

La decisione di Trump di dare vita a questa escalation con l’Iran non è condivisa dagli altri leader mondiali. Sono stati diversi i contatti in queste ultime ore tra i primi ministri di molti Paesi ribadendo il concetto che in questo momento non c’è bisogno di una guerra.

L’Italia ha ribadito la propria condanna a quanto accaduto a Baghdad con il premier Conte che potrebbe a breve avere un contatto telefonico con il presidente americano per provare a convincere l’ex tycoon a fare un passo indietro e cercare di riportare quella calma che si è interrotta dopo la morte di Soleimani.

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