“È assurdo”: Crosetto sbotta sull’aumento stipendi ministri

“È assurdo”: Crosetto sbotta sull’aumento stipendi ministri

La richiesta del ministro della Difesa Guido Crosetto: la netta posizione del politico sugli stipendi dei ministri e dei sottosegretari non parlamentari.

Guido Crosetto si è fortemente opposto all’emendamento presentato nella Manovra che prevedeva l’aumento dello stipendio per i ministri non parlamentari. Il Ministro della Difesa, infatti, aveva chiesto l’annullamento di tale provvedimento mantenendo una chiara posizione esplicata via social e successivamente anche in una intervista a Repubblica.

Guido Crosetto

Guido Crosetto e gli stipendi dei ministri

Attraverso un lungo post su X, Guido Crosetto ha fatto sentire le proprie ragioni in merito alla richiesta di annullamento dell’emendamento per l’aumento di stipendio per i ministri non eletti che dovrebbe essere ormai definitivamente saltato.

“È assurdo lasciare anche solo un secondo di più di spazio alle polemiche sull’emendamento che parificava tutti i Ministri e sottosegretari non parlamentari, ai deputati, riconoscendo i rimborsi spese”, ha detto sui social il Ministro della Difesa. “È così da oltre due anni e continuerà così fino a fine legislatura. La cosa è giusta? Non penso perché non ha particolare senso che il ministro degli interni o della difesa debbano avere un trattamento diverso rispetto ad un loro sottosegretario, ma non è mai importato finora, nè a me nè ai miei colleghi”.

Per questo motivo abbiamo chiesto ai relatori di ritirarlo ed evitare inutili polemiche. Quello che non sarebbe comprensibile per nessuna altra professione e cioè che due persone che fanno lo stesso lavoro, nella stessa organizzazione, abbiano trattamenti diversi, per chi fa politica deve essere messo in conto”, ha concluso Crosetto nel suo messaggio su X.

La spiegazione

Successivamente a Repubblica, Crosetto ha anche aggiunto le ragioni dietro la sua netta posizione: “Perché il principio era totalmente giusto, visto che chi fa lo stesso lavoro deve essere pagato allo stesso modo. Ma non aveva senso mantenerlo per far crescere una polemica che ruota attorno a pochissime persone che non sono parlamentari”.