Hasib Omerovic, cosa non torna nella vicenda

Hasib Omerovic, cosa non torna nella vicenda

Uno degli indagati ha riferito di avere un video che dimostra come Hasib Omerovic si sia buttato dalla finestra. Ma qualcosa non torna…

Uno dei quattro poliziotti indagati sul caso di Hasib Omerovic sostiene di avere filmati e fotografie relative al loro intervento a Primavelle. Pare che il gruppo dei poliziotti intervenuti nei giorni scorsi a casa del 36enne disabile, sia in possesso di video che dimostra che il disabile si è lanciato da solo dalla finestra di casa sua, durante una perquisizione.

Durante l’intervento nella casa di via Gerolamo Aleandro 24, durato 45 minuti, pare che le forze dell’ordine abbiano gettato dalla finestra Hasib Omerovic. Secondo uno degli indagati per tentato omicidio e falso, il cittadino bosniaco di etnia rom «si è buttato di sotto» e non è stato invece lanciato dalle forze dell’ordine come aveva precedentemente sostenuto la sua famiglia.

Per il momento si tratta comunque ancora di dichiarazioni, in quanto i filmati in questione non sono ancora agli atti dell’indagine aperta dalla procura di Roma. Secondo gli inquirenti, il filmato descriverebbe nel dettaglio la perquisizione nei confronti di Hasib Omerovic.

Il racconto di uno degli indagati

Andrea, uno degli inquirenti indagati, in un articolo del Messaggero ha parlato del filmato. «Abbiamo seguito tutte le procedure previste per un intervento di identificazione. Siamo entrati in casa, c’erano un uomo e una donna. Ma non c’è stato tempo di fare nulla», dice. «Hasib si è buttato. Prima di intervenire abbiamo fatto un passaggio con la polizia locale per capire se queste persone fossero state identificate. Ma non è risultato nulla».

Il poliziotto ha anche aggiunto che, oltre alla segnalazione del 36enne, avevano ricevuto «altre segnalazioni» al Commissariato. Pare che Omerovic non fosse stato ancora identificato. A sostegno di quest’asserzione anche la testimonianza della signora Loredana, che vive nel palazzo di fronte, ed ha assistito alla caduta.

«Mentre lui era a terra i poliziotti dal cortile chiedevano a una collega che era nell’appartamento di chiedere alla sorella come si chiamava», dice la donna. Rimangono ancora molti dubbi da chiarire. Secondo quanto riferito dagli indagati, avrebbero bussato alla porta dell’abitazione, e qualcuno gli avrebbe aperto. Ma qualcosa non torna: sia Hasib che sua sorella sono sordi. Come hanno fatto a sentire?

Molte cose non tornano nella vicenda. Come ad esempio, il fatto che siano passati 45 minuti dall’inizio dell’intervento e dalla caduta. Per quale motivo le forze dell’ordine, in quel lasso di tempo, non hanno identificato l’uomo?

Le condizioni del 36enne

Nel frattempo Repubblica ha reso noto il fatto che Hasib si sia risvegliato, ma non sarebbe più in grado di parlare. Si trova ricoverato al Policlinico Gemelli, ed è alimentato attraverso una flebo. Nei prossimi giorni il pubblico ministero Stefano Luciani nominerà un perito per ricostruire nel dettaglio la vicenda.

Argomenti