Hong Kong, il magnate Jimmy Lai arrestato dalla polizia
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Direttore: Alessandro Plateroti

Hong Kong, arrestato Jimmy Lai, magnate dell’editoria. E’ accusato di collusione con potenze straniere

Hong Kong

Il tycoon Jimmy Lai è stato arrestato a Hong Kong in applicazione della contestata legge sulla sicurezza nazionale. Per la Cina è il cervello delle proteste.

HONG KONG – Jimmy Lai è stato arrestato poche ore fa dalla polizia. E’ sospettato di violazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale. Il tycoon è tra le figure di maggior rilievo del fronte democratico della regione amministrativa speciale cinese.

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L’accusa

La polizia ha riferito di aver eseguito in tutto sette arresti in base all’accusa “di collusione con forze straniere e cospirazione per commettere frodi“, parte di un’operazione su larga scala. Lai è a capo di un impero dell’editoria sotto la holding Next Digital.

Arresto di Jimmy Lai

L’arresto di Lai è stato confermato da Mark Simon, un dirigente della Next Digital. “Jimmy Lai è stato arrestato per collusione con potenze straniere in questo momento“, ha detto Simon come riporta l’emittente BBC che riferisce anche di decine di poliziotti che sono stati visti entrare nell’edificio del suo quotidiano Apple Daily, perquisendo gli uffici. La polizia ha confermato che sette persone sono state arrestate perché sospettate di aver infranto la legge sulla sicurezza nazionale, senza tuttavia nominare Lai. L’agenzia di stampa Reuters e media locali riferiscono l’arresto di altri alti dirigenti della compagnia.

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La posizione della Cina

A Pechino Jimmy Lai è ritenuto il cervello delle proteste che si sono tenute per mesi nell’ex protettorato britannico. I media statali cinesi lo hanno soprannominato un “cervello di rivolta” che “ha diffuso ondate di odio e informazioni negative sulla Cina continentale giorno e notte“. Il 30 giugno, quando è stata approvata la legge sulla sicurezza, Lai aveva dichiarato alla BBC che questo “segna la campana a morto per Hong Kong” avvertendo che Hong Kong sarebbe diventata corrotta come la Cina continentale perché “senza lo Stato di diritto, le persone che fanno affari qui non avranno protezione“. Poi, in un’intervista all’agenzia di stampa AFP, Lai aveva affermato: “Sono pronto per il carcere. Se arriverà, avrò l’opportunità di leggere libri che non ho letto. L’unica cosa che posso fare è essere positivo…”.

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ultimo aggiornamento: 10 Agosto 2020 15:13

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