Hunter Biden è nei guai: piovono accuse da Mosca a Pechino
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Il figlio di Biden nei guai: implicato negli agenti patogeni in Ucraina

Joe Biden

Provata l’implicazione di Hunter Biden negli agenti patogeni in Ucraina.

La prova è stata fornita dal ministero della Difesa russo che ha rivelato una corrispondenza tra Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti, con i dipendenti della Defense Threat Reduction Agency americana e gli appaltatori del Pentagono. Questa corrispondenza conferma un suo ruolo nel finanziamento del lavoro del Pentagono con agenti patogeni in Ucraina.

A rivelare la notizia è stato il capo delle forze russe di protezione dalle radiazioni, chimiche e biologiche, Igor Kirillov. Questo materiale è confermato anche dai media occidentali come rivela Kirillov.

Sembra che la Russia abbia colto l’assist fornito dall’ex presidente Usa Donald Trump che nei giorni scorsi in un’intervista aveva esortato il Cremlino a rivelare informazioni su Hunter Biden. Le accuse di Trump al figlio di Biden erano le stesse sollevate durante la campagna elettorale e ha approfittato del clima di guerra in Ucraina e della tensione dei due paesi per far riemergere questi fatti relativi a Biden.

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Hunter Biden coinvolto in attività illecite da Kiev alla Cina

Il figlio del presidente è stato spesso legato all’Ucraina e attività illecite. Nel 2014 entrò nel consiglio d’amministrazione della Burisma Holdings, compagnia ucraina del gas. La carica era giunta pochi mesi dopo la decisione di Obama di affidare all’allora vice presidente Biden di seguire la transizione politica in Ucraina. Questo episodio fu rispolverato dai repubblicani stessi quando fu richiesto l’impeachment per Trump.

Tornano vecchi scheletri nell’armadio per Hunter Biden coinvolto in un altro scandalo negli Usa. Il figlio del presidente è accusato di pedofilia. Nel frattempo riemergono le sue attività in Ucraina dopo la notizia dei documenti russi. Questi documenti sono la prova del suo coinvolgimento nel finanziamento di bio-laboratori in Ucraina. Accusa mossa da Trump nei confronti di Hunter ma di cui ancora non si avevano prove.

Non sembra però l’unica prova che sta emergendo nelle ultime ore. Il Washington Post ha rivelato un accordo tra Biden e una compagnia privata cinese, la Cefc. Secondo quanto scrive il quotidiano statunitense, per quattordici mesi conglomerato dell’energia ha versato 4,8 milioni di dollari a entità controllate da Hunter Biden e da uno zio. Le prove starebbero in alcuni documenti conservati in un pc che apparteneva a Hunter. Non ci sono prove di un eventuale coinvolgimento del padre, il presidente Joe Biden, ma sicuramente il figlio ha approfittato della posizione del padre per profitti personali.

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ultimo aggiornamento: 1 Aprile 2022 14:07

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