La Russa, lettera di fuoco dopo la bufera sul giornalista aggredito
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La Russa, lettera di fuoco dopo la bufera sul giornalista aggredito

Ignazio La Russa

Dopo la polemica per le sue dichiarazioni sul giornalista aggredito a Torino, Ignazio La Russa ha voluto fare chiarezza in una lettera.

Ha generato forte polemica, con tanto di intervento a gamba tesa anche del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il caso del giornalista Andrea Joly aggredito a Torino da alcuni militanti di CasaPound. In modo particolare avevano destato scalpore delle frasi di Ignazio La Russa che, in sintesi, avrebbero sostenuto che il giornalista si sarebbe dovuto “qualificare” come tale per evitare tale spiacevole episodio. Ora, il presidente del Senato, in una lettera a La Stampa, ha voluto fare chiarezza rivendicando la sua posizione.

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Ignazio La Russa
Ignazio La Russa

Ignazio La Russa, la lettera a La Stampa

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, come detto, ha deciso di scrivere a La Stampa una lettera per chiarire la sua posizione sul giornalista pestato a Torino da alcuni militanti di CasaPound. “Mi spiace rilevare che le mie parole testuali e il mio pensiero sono state totalmente travisate, ma ciò che mi preme precisare è che non ho mai detto o pensato che Joly ‘doveva’ qualificarsi”, ha tenuto a chiarire il presidente del Senato.

“Semplicemente, non avendolo fatto e presumendo che gli aggressori non lo conoscessero, si può e si deve parlare di una inaccettabile aggressione, anch’essa senza sconti o giustificazioni, verso un cittadino, ma non si può presentare l’accaduto come un attentato alla libertà di informazione. In sostanza, bisogna condannare fortemente la odiosa aggressione – come ho sinceramente fatto – senza però sostenere che vi era stata inaccettabile volontà di impedire l’esercizio del diritto di cronaca che non può mai essere impedita”.

Il commento precedente di Mattarella

Come anticipato, a parlare in modo più o meno diretto di quanto accaduto al giornalista e quanto sarebbe stato affermato da La Russa prima di questa lettera di precisazioni, era stato anche il Capo di Stato, Sergio Mattarella. In questo senso, il presidente della Repubblica aveva sostenuto in occasione della cerimonia di consegna del “Ventaglio” da parte dell’Associazione stampa parlamentare: “È diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica, limitata dall’osservanza delle norme di legge dettate a tutela della personalità altrui ed è loro obbligo inderogabile il rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservati sempre i doveri imposti dalla lealtà e dalla buona fede”.

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ultimo aggiornamento: 25 Luglio 2024 12:50

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