Ignazio La Russa affronta il tema delle carceri italiane: tra emergenza suicidi, sovraffollamento, il riferimento ad Alemanno e il ruolo dello Stato.
Mentre al Senato scoppia la “rissa” tra il ministro Giuli e l’ex premier Matteo Renzi, il Presidente del Senato Ignazio La Russa interviene sul delicato tema delle condizioni in carcere. Le sue dichiarazioni, pronunciate durante la cerimonia del Ventaglio nella sala Koch del Senato, affrontano la questione del sovraffollamento e dei suicidi tra i detenuti. Con particolare attenzione al ruolo dello Stato.

Le condizioni nelle carceri e la testimonianza di Alemanno
Ignazio La Russa, come riportato da Il Tempo, ha condiviso un episodio per descrivere meglio le difficoltà che si vivono quotidianamente all’interno degli istituti penitenziari. “Il mio amico in questo periodo è ristretto nelle carceri romani, Gianni Alemanno, mi scrive continuamente segnalandomi le condizioni a suo dire, giustamente proibitive, specie con il periodo di grande calura“, ha raccontato.
Il presidente del Senato, aggiunge Open, ha ribadito un principio fondamentale del vivere civile. “Se lo Stato ha il dovere di punire chi sbaglia, ha anche il dovere di assicurare condizioni di vita civile a chi sta scontando in carcere la pena che gli è stata comminata“, spiega.
Sovraffollamento e suicidi in carcere secondo La Russa
Nel corso del suo intervento, riporta il sito Agi, Ignazio La Russa ha affrontato uno dei temi più drammatici dell’attualità penitenziaria, ovvero quello dei suicidi in carcere. “Il sovraffollamento carcerario non va messo in diretta relazione con il numero dei suicidi, anche perché quest’anno forse non sono superiore a quello dell’anno precedente, anche se sono dolorosissimi, fosse anche solo uno, ma purtroppo sono tanti” Con queste parole, il Presidente del Senato ha invitato a non semplificare il legame tra il sovraffollamento e i suicidi. Pur riconoscendo la gravità e il dolore causato da ogni singolo caso.