Andrea Di Caro analizza il rendimento dell’Inter e le responsabilità dell’allenatore nerazzurro, Simone Inzaghi.
Andrea Di Caro, vice direttore della Gazzetta dello Sport, analizza la stagione dell’Inter nella sua rubrica “Il tema del giorno“. La squadra nerazzurra è in lizza per la qualificazione alla prossima Champions League e per il successo in Coppa Italia e Champions, con i quarti di finale contro il Benfica.
Di Caro afferma che Milan e Inter possono ancora brillare, ma devono raggiungere la finale di Champions e magari vincerla, compito arduo ma non impossibile. Nel campionato, invece, c’è poco da recuperare. La zona Champions era l’obiettivo minimo di inizio stagione; non raggiungerla sarebbe un fallimento.
Secondo il giornalista, il problema non è la rosa: Marotta e Ausilio hanno rinforzato la squadra con Onana, Lukaku, Mkhitaryan e Acerbi, pur operando con un budget limitato.
Le responsabilità del tecnico
L’Inter è completa in tutti i reparti, ma manca di continuità e carattere. Dopo aver perso lo scudetto l’anno scorso, la squadra non ha mai lottato in questo campionato.
Di Caro attribuisce parte delle responsabilità a Inzaghi, che ha avuto un’influenza sul mercato, con richieste precise riguardo gli arrivi (Dzeko, Correa, Gosens, Acerbi), il mantenimento di alcuni giocatori (Skriniar) e la preferenza per alcuni colpi (Lukaku) rispetto ad altri (Dybala). Inoltre, Inzaghi non ha sacrificato Correa per cercare un top player come Dybala.
In conclusione, la stagione dell’Inter è segnata da alti e bassi, con un’incapacità di mantenere la concentrazione e la fame di vittorie, perdendo la grinta che li aveva portati al titolo due anni fa. Inzaghi e la dirigenza dovranno lavorare per trovare soluzioni e riportare l’Inter ai vertici del calcio italiano ed europeo.