Cosa ha innescato la pandemia? Lo studio rivela dove è partito il Covid

Cosa ha innescato la pandemia? Lo studio rivela dove è partito il Covid

Secondo le ricerche di diversi studiosi, il primo focolaio che ha innescato la pandemia globale sarebbe partito dai mercati di Wuhan.

Secondo alcuni studiosi, il Covid-19 sarebbe partito da alcuni animali vivi venduti nel mercato di Wuhan, in Cina. Siamo alla fine del 2019, e a breve in tutto il mondo si spargerà una pandemia globale che stravolgerà la vita delle persone in tutto il mondo. 

Il primo focolaio sarebbe quindi partito dai mercati della Cina: è questa la conclusione a cui sono giunti gli autori degli studi pubblicati in due articoli sulla rivista Science. Stando ai risultati dell’analisi coordinata dal professor Michael Worobey – direttore del Dipartimento di ecologia e biologia dell’università dell’Arizona – si esclude ogni ipotesi alternativa per quanto riguarda l’inizio della pandemia. 

Michael Worobey, ha coinvolto esperti provenienti da diverse nazionalità ed insieme a loro ha indagato per scoprire da dove ha avuto inizio la pandemia da Covid-19. Secondo i testi prodotti dagli studiosi, il passaggio del virus dagli animali all’uomo si è prodotto in due eventi distinti, ma nello stesso luogo. Nella fattispecie, si parla del mercato di Huanan, città sub-provinciale della Cina, capoluogo e città più popolosa della provincia di Hubei. Siamo alla fine del 2019. 

La situazione Covid a distanza di due anni dalla pandemia

Nel frattempo, ad oggi, la curva dei contagi da Covid ha finalmente registrato una discesa. Potrebbe trattarsi di una possibile tregua. Secondo i dati rilevati durante l’ultima settimana, il numero dei contagi si è ridotto, mentre per il momento, quello dei ricoveri continua a salire. Si tratta di una discesa nel numero dei contagi da Covid. Dopo ben cinque settimane di incremento del numero dei contagi, finalmente la curva inizia a scendere.  

Secondo i dati registrati durante l’ultima settimana, sono 652.044 i nuovi casi di infezione, contro i 662.236 della settimana precedente e i 528.722 contagi rilevati due settimane fa. Per quanto riguarda invece i ricoveri, i numeri sono ancora in salita. Ammontano a 10.576 i pazienti nei reparti di area non critica, rispetto ai 4.076 l’11 giugno scorso. 

Per quanto riguarda invece le terapie intensive, le persone ricoverate sono 403, contro i 183 rilevati nella giornata del 14 giugno. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, “potremmo andare a migliore sempre che non arrivi un nuova variante che può cambiare le carte in tavola”.  

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