Peskov interviene sull’Iran: “L’uccisione di Khamenei aprirebbe il vaso di Pandora”. Il Cremlino mette in guardia sulle gravi conseguenze.
Le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov hanno riacceso l’attenzione sulla crescente instabilità in Medio Oriente. In un’intervista a Sky News, Peskov ha rilasciato dichiarazioni che non solo evidenziano l’allarme di Mosca, ma suggeriscono anche potenziali scenari geopolitici molto gravi. “Un cambio di regime in Iran sarebbe inaccettabile” e “l’assassinio della Guida suprema del Paese, Ali Khamenei, aprirebbe il vaso di Pandora”, ha dichiarato il portavoce.

Il ruolo dell’Iran nella strategia russa
Negli ultimi anni, l’Iran è diventato un alleato chiave della Russia nel contesto mediorientale. La cooperazione tra i due Paesi si è rafforzata sia in ambito militare che economico, con Teheran che rappresenta un partner strategico per Mosca, anche in chiave anti-occidentale. È in questo contesto che vanno lette le parole di Peskov. L’eventuale “uccisione dell’ayatollah Khamenei”, secondo quanto riportato da Sky News, “vedrebbe una reazione molto negativa da parte della Russia”.
La dichiarazione completa del portavoce sottolinea la gravità della situazione: “La situazione è estremamente tesa e pericolosa non solo per la regione, ma a livello globale”, ha aggiunto Peskov, come riportato dal sito web di Sky News come scritto da ansa.it.
Le implicazioni di una crisi sistemica
Le affermazioni del Cremlino non sono casuali. Un possibile attentato o destabilizzazione interna in Iran avrebbe ricadute su tutta l’area del Golfo Persico, coinvolgendo anche attori come Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita. L’eliminazione della Guida suprema provocherebbe una frattura istituzionale, una corsa al potere tra le fazioni interne e la possibilità concreta di un conflitto regionale su larga scala. Per Mosca, un “cambio di regime” significherebbe anche la perdita di un partner chiave. Rendendo inevitabile una risposta diretta o indiretta per proteggere i propri interessi strategici.
In questo scenario già critico, le parole di Peskov rappresentano un chiaro messaggio alla comunità internazionale: qualsiasi azione contro Khamenei o l’ordine interno iraniano verrà considerata come un atto ostile. Con conseguenze che potrebbero superare i confini mediorientali. La metafora del “vaso di Pandora” non è solo evocativa, ma descrive una reale possibilità di caos sistemico globale.