Roberto Saviano critica duramente Giorgia Meloni per le sue dichiarazioni sull’inchiesta di Fanpage.it, definendole un rischio.
Roberto Saviano, scrittore e giornalista, ha duramente criticato le recenti dichiarazioni di Giorgia Meloni sull’inchiesta di Fanpage.it, che ha portato alla luce comportamenti controversi all’interno del movimento giovanile del suo partito, Fratelli d’Italia. Meloni ha parlato di “metodi da regime”, accusando il giornalismo di Fanpage.it di usare pratiche scorrette. Saviano ha ribattuto punto per punto, definendo queste affermazioni come un grave pericolo per la democrazia.
L’inchiesta di Fanpage e la risposta di Meloni
L’inchiesta di Fanpage.it ha rivelato situazioni compromettenti all’interno del movimento giovanile di Fratelli d’Italia, mostrando persone che fanno saluti fascisti e pronunciano insulti antisemiti e razzisti. Meloni ha reagito dicendo che queste persone “hanno sbagliato casa” e non rappresentano il suo partito.
Saviano, tuttavia, ha sottolineato come tali comportamenti fossero noti e tollerati all’interno delle sedi di Gioventù Nazionale, dove i giovani militanti venivano formati con ideologie estremiste. “È esattamente casa sua quella in cui sono avvenute le cose denunciate dall’inchiesta,” ha affermato Saviano, mettendo in evidenza la responsabilità diretta della leadership di Fratelli d’Italia, inclusa la stessa Meloni.
Il giornalismo investigativo
Meloni ha anche attaccato il metodo dell’infiltrazione utilizzato da Fanpage.it, definendolo come una pratica esclusivamente diretta contro il suo partito. Saviano ha smentito queste accuse, citando diverse inchieste passate di Fanpage.it che hanno coinvolto vari partiti, incluso il Partito Democratico. “Il giornalismo undercover è stato usato per svelare le irregolarità nelle primarie del PD in Campania e nel sistema dei rifiuti gestito dal centrosinistra,” ha ricordato Saviano, difendendo la legittimità e l’importanza del giornalismo investigativo.
Saviano ha poi sottolineato che l’uso di tecniche investigative da parte dei giornalisti è una pratica consolidata, sia in Italia che all’estero.
Ha citato esempi storici come quelli di Camilla Cederna e Giorgio Bocca, che utilizzarono metodi simili per smascherare le verità nascoste dei regimi fascisti e del terrorismo italiano. “La differenza oggi è che tutto è documentabile con una telecamera,” ha detto Saviano, evidenziando l’evoluzione tecnologica che rende più immediata la raccolta di prove. Come riportato da fanpage.it
Infine, Saviano ha espresso preoccupazione per l’appello di Meloni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiedendo se le pratiche di infiltrazione giornalistica siano consentite. “Il rischio per la democrazia non è il giornalismo che racconta, ma la formazione di dirigenti politici che adottano un doppio binario: apparentemente democratici, ma con un’educazione autoritaria e neofascista,” ha concluso Saviano, lanciando un monito contro il tentativo di delegittimare il giornalismo investigativo.
L’attacco di Meloni rappresenta, secondo Saviano, un pericolo concreto per la democrazia, dimostrando una volontà di controllo e intimidazione nei confronti della stampa libera.