Gli altri paesi asiatici sono preoccupati: Cina ed Hong Kong hanno già dichiarato che eviteranno di importare alcuni cibi.
Dopo oltre 12 anni da quel tragico 11 marzo del 2011, il Giappone sta per iniziare a smaltire l’acqua radioattiva contenuta nella centrale nucleare di Fukushima. Questo giovedì, infatti, nel mare giapponese verrà riversato il liquido contaminato secondo la decisione del premier Fumio Kishida.
La centrale, colpita da uno tsunami nel 2011, sta venendo smantellata e secondo la politica di Tokyo questo è il miglior modo per liberarsi dalle scorie. Il primo ministro giapponese, inoltre, ha già incontrato le associazioni locali dei pescatori. La decisione non ha trovato supporto dai Paesi asiatici limitrofi come Cina ed Hong Kong che, anzi, hanno vietato le importazioni alimentari da 10 prefetture giapponesi.
Hong Kong si difende
John Lee, il governatore di Hong Kong, ha dato ordine di applicare “immediatamente” tagli all’import di alcuni prodotti alimentari giapponesi. “La sicurezza alimentare e la salute pubblica a Hong Kong sono le massime priorità del governo di Hong Kong – ha scritto il governatore su Facebook -. Ho immediatamente incaricato…i dipartimenti governativi competenti di attivare le misure di controllo delle importazioni per proteggere la sicurezza alimentare e la salute pubblica a Hong Kong“.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha però già rassicurato il mondo sulla decisione del governo giapponese. Lo scorso luglio, infatti, gli esperti si sono espressi sull’atto di rovesciare l’acqua contaminata in mare constatando che ha un “impatto radiologico trascurabile su persone e ambiente“.