Manovra, al governo tutti vogliono i meriti. Ma la situazione non è rosea. Il rischio di esercizio provvisorio è ancora concreto. E Salvini prepara l’ultima spallata al Conte Bis.
Mentre la maggioranza di governo continua a Dividersi sulla manovra, questa volta addirittura per l’attribuzione dei meriti, il leader dell’opposizione Matteo Salvini sta studiando un’ultima decisiva spallata da rifilare al Conte Bis così da mandare in crisi l’esecutivo e andare al voto.
Manovra, al governo tutti vogliono i meriti
Ma andiamo con ordine. Quello che lascia oggettivamente perplessi guardando alla reazione dei leader politici di maggioranza è la corsa al merito. Meno di ventiquattro ore prima dell’accordo i vari Zingaretti, Di Maio, Conte e Renzi non erano d’accordo (quasi) su nulla o ognuno avrebbe voluto cambiare gran parte del lavoro svolto. Al termine di un lunghissimo vertice di maggioranza il provvedimento è diventato incredibilmente utile ed efficace. Tutti lo presentano come il provvedimento destinato a risolvere buona parte dei problemi degli italiani. E tutti vogliono la prima firma, il riconoscimento del merito.
Ma la momento c’è davvero poco da festeggiare
In realtà il governo è in difficoltà, e la conferma arriva dal fatto che per la prima volta il testo sarà licenziato in due passaggi parlamentari e non nei soliti tre. Perché è un testo perfetto? No, semplicemente perché manca il tempo materiale per un terzo passaggio. Nel caso in cui il testo non venga approvato in via definitiva entro il 31 dicembre scatterà l’esercizio provvisorio.
Salvini prepara un altro affondo
E in questa falla neanche tanto piccola Matteo Salvini cerca il colpo grosso. Dalla Lega, dopo aver puntato il dito contro il governo, ha minacciato di fare ricorso alla Consulta per una decisione incostituzionale del governo. Se il Carroccio riuscisse a inchiodare il testo del provvedimento o a screditare il governo a quel punto la crisi sarebbe inevitabile.