Nella giornata di ieri il governo ha stabilito la revoca della cessione a Strada dei Parchi Spa per le autostrade A24 e A25.
La revoca si riferisce a due arterie centrali tra Lazio e Abruzzo. Secondo quanto stabilito dal governo, si sarebbero verificati dei “gravi adempimenti”. Per questo motivo, avrebbe revocato la concessione alla società Strada dei Parchi Spa, un gruppo industriale dell’Abruzzo, il cui fondatore è Carlo Toto.
Il governo ha quindi affidato la gestione delle autostrade A24 e A25 all’ente Anas. Si tratta di due arterie centrali. Una collega Roma a Teramo, passando per L’Aquila. L’altra riunisce la A24 dallo svincolo direzionale di Torano di Borgorose, al confine tra Lazio e Abruzzo all’autostrada A14 a Villanova di Cepagatti, vicino a Pescara.
La società Strada dei Parchi Spa, in seguito al provvedimento stabilito dal governo, ha fatto ricorso rigirando l’accusa di inadempimento al governo stesso. Il titolare della società ha anche annunciato che avrebbe intrapreso delle azioni legali in merito alla questione. La concessione è nata dopo il 2018, anno in cui si è tenuta la tragedia del crollo del ponte di Genova.
L’accusa del governo
Il governo ha annunciato di affidare all’Anas la gestione delle A24 e A25 nella giornata di ieri, 7 luglio, attraverso una nota. “Nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini ha svolto una relazione sulla situazione delle autostrade A24/25. Si è preso atto dell’adozione del provvedimento di risoluzione del rapporto concessorio con la Società Strada dei Parchi Spa. Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che disciplina la gestione delle due autostrade da parte di Anas S.p.a. Lo stesso decreto, inoltre, introduce una norma per l’accelerazione dei giudizi amministrativi relativi a interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Il motivo della revoca, risiede nel fatto che, “considerata la straordinaria necessità e urgenza, in ragione dell’intervenuta cessazione per grave inadempimento del concessionario della concessione relativa alle autostrade A24 e A25, della classificazione di dette autostrade quali opere strategiche”.
La risposta della società accusata
Strada dei Parchi Spa ha replicato smentendo le “gravi inadempienze” di cui la società è accusata. “Nessun inadempimento, è un autentico sopruso al quale reagiremo prontamente e duramente chiedendo i danni ai responsabili. Si pretende di applicare soltanto in base all’asserito presupposto, immaginato dal ministero senza alcun elemento probante che prima o poi possa accadere un qualche incidente. L’articolo 35, che nel caso di Genova, a torto o a ragione, non è stato usato. Nonostante le reiterate minacce di farlo a fronte dell’indignazione dell’opinione pubblica scossa dalle conseguenze tragiche dell’accaduto”.
La nota continua: “Tale articolo e la legge che lo contiene furono scritti subito dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova. Vicenda drammatica che ha responsabilità ben specifiche. Ma ha scatenato nel Paese una generalizzata riprovazione morale nei confronti di tutti i titolari di concessioni pubbliche, autostradali e non, inducendo le forze politiche a “cavalcare” populisticamente tale sentimento. Peraltro, la decisione (del Cdm, ndr) poggia su una raccolta di documentazione che si ferma al 2019. Da allora, se il pericolo fosse stato davvero acclarato, perché sono stati fatti passare inutilmente tre anni? E con quale credibilità tale provvedimento viene messo in atto dalla stessa istituzione, il Mims, a cui per legge è demandata la funzione di vigilanza sulle infrastrutture autostradali e la loro manutenzione, e che in questo ruolo mai ha espresso rilievi al concessionario?” .