Dubbi del Pd su Di Maio, il governo inizia all’insegna della diffidenza

Dubbi del Pd su Di Maio, il governo inizia all’insegna della diffidenza

Il Pd non si fida di Luigi Di Maio. Il Movimento Cinque Stelle inizia la nuova avventura di governo all’insegna delle concorrenza ai dem.

I nuovi alleati di governo devono ancora limare i dettagli di un’intesa che fatica a decollare. Il Pd non si fida di Luigi Di Maio, che nei primissimi giorni da ministro degli Esteri ha già riunito tutti i suoi ministri alla Farnesina. Una sorta di Consiglio dei Ministri pentastellati che ai dem, decisamente più tradizionalista, non è piaciuto.

fonte foto https://www.facebook.com/nicolazingaretti/

Il Pd non si fida di Luigi Di Maio e della lealtà del Movimento 5 Stelle

Ma non è tutto. Molti dei primi passi del Movimento 5 Stelle sono stati falsi. Nella squadra di governo presentata sui social compare Giuseppe Conte, diventato Cinque Stelle ad honorem. Già, perché del Pd non c’è neanche l’ombra nelle locandine social dei pentastellati.

Anche dal punto di vista più prettamente politico la situazione non è propriamente semplice. In meno di una settimana Pd e Movimento 5 Stelle si sono scontrati su temi importanti come ad esempio la concessione ad Autostrade. Il neo ministro alle Infrastrutture Paola De Micheli, in quota Pd, ha evidenziato come Di Maio abbia chiesto la revisione e non la revoca delle concessioni. Il M5S sembra intenzionato a ignorare il programma o almeno a interpretarlo in maniera unilaterale. E così revisione dovrebbe significare revoca. Forse nel politichese, in italiano no.

Fonte foto: https://www.facebook.com/LuigiDiMaio

Nicola Zingaretti chiede lealtà al premier Giuseppe Conte

Non è un caso che Nicola Zingaretti abbia pubblicamente chiesto lealtà al premier Giuseppe Conte e al Movimento 5 Stelle. Il Pd non è intenzionato a vivere una campagna elettorale perenne per i prossimi tre anni.

La sensazione è che il Pd e il Movimento 5 Stelle parlino due lingue differenti, figlie di due epoche politiche distanti tra loro. A Giuseppe Conte l’arduo compito di far durare l’esecutivo per i prossimi tre anni.