Nel decreto Anti Rincari 2022 proposto dal governo Draghi rientra anche il Fondo Affitti 2022. Ecco di cosa si tratta.
Il governo Draghi ha proposto il decreto Anti Rincari, con lo scopo di agevolare le famiglie italiane in seguito alle conseguenze economiche provocate dalla guerra in Ucraina e dalla pandemia globale da Coronavirus. Il Fondo Affitti 2022 rientra in questi provvedimenti.
Si tratta di un incremento di 100 milioni di euro erogabili nel 2022, concessi dall’Agenzia delle Entrate. Si tratta di una somma di cui potranno usufruire i locatori degli immobili ad uso abitativo, qualora avessero operato una diminuzione del canone di locazione nell’anno 2021. La riduzione non deve essere avvenuta in data antecedente al 25 dicembre 2020.
Il contributo Fondo Affitti viene erogato dall’Agenzia delle Entrate in maniera telematica, dopo la presentazione della domanda del locatore che rientra nei requisiti per richiederlo. Il contributo è riconosciuto dal Decreto Legge del ottobre 2020 n.137.
La somma viene stabilita in base alla riduzione totale dei canoni di locazione sugli immobili adibiti a uso abitativo e con riferimento all’anno 2021. Il contributo è pari al 50% dell’ammontare delle riduzioni. Il tetto massimo erogabile a ciascun locatore è di 1.200 euro. l beneficiari del Fondo Affitti sono locatori che hanno stipulato un contratto di affitto per immobili a uso abitativo oggetto di riduzioni e rinegoziazioni nel corso del 2021.
Come richiedere il contributo
Per richiedere il contributo i locatari devono aver presentato un’istanza attraverso la modalità telematica, all’Agenzia delle Entrate. L’istanza dovrà necessariamente essere presentata nell’arco di tempo compreso fra il 6 luglio 2021 e il 6 settembre 2021.
Il locatore dovrà compilare un documento indicando le rinegoziazioni operate, ed anche i requisiti utili ad ottenere il contributo. Le somme saranno versate per via telematica, per cui è necessario indicare nel documento il proprio codice IBAN.
Si tratta di un’opportunità pensata per i locatori che rientrano nei requisiti sopra indicati. La misura in questione è pari al 50% del totale delle riduzioni sui canoni. Il contributo è riconosciuto sia ai possessori di partita IVA sia a coloro che non la possiedono.