In Italia sono poche le donne che lavorano: perché?
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Direttore: Alessandro Plateroti

In Italia sono poche le donne che lavorano: perché?

Lavoro PC stanchezza

Le donne continuano a lavorare poco, a guadagnare meno e ad avere accesso a pensioni più passe rispetto agli uomini.

Dal seminario organizzato dal Consiglio Nazionale degli Attuari con Noi Rete Donne, emerge che le lavoratrici italiane sono il 55% della popolazione femminile: un dato significativo e ancora sotto la media europea di 14 punti. Da cosa dipende questo dato e come poterlo migliorare?

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La disparità di genere

Durante il seminario nominato “Le scomode cifre dell’Italia delle donne”, è chiaro che la maggior parte delle lavoratrici italiane viene sottopagata rispetto agli uomini, che guadagnano (al lordo) il 22,5% in più. Questo fattore incentiva le italiane ad abbondare la propria carriera, che già registra un tasso basso di opportunità lavorative.

Con la partecipazione dell’ex ministra del Lavoro Elsa Fornero e del giuslavorista Giuliano Cazzola, diversi fattori sono emersi dal dibattito. Innanzitutto, il tasso di occupazione femminile in Italia è il 55%, oltre i 14 punti percentuali in meno rispetto alla media europea.

In secondo luogo, nel 2021 le pensioni destinate a 3 milioni di donne in Italia era di 1.321,14 euro rispetto ai 1.970,19 euro dei circa 5 milioni di uomini pensionati che percepiscono quindi il 32,9% in più.

I settori professionali al femminile

E’ maggiormente nei servizi pubblici che le donne trovano impiego, soprattutto istruzione e sanità e nei servizi alla persona. Ciò rappresenta uno dei motivi dei redditi medi inferiori agli uomini e della maggiore esposizione al precariato.

Mentre la retribuzione media lorda settimanale è stata di 603,8 euro per gli uomini, per le lavoratrici è pari a 468,12 euro, il 22,5% in meno rispetto agli uomini. Un dato importante è la difficoltà per le donne di conciliare lavoro e vita privata: in Italia infatti su 100 donne tra 25 e 49 anni di età, 73 hanno figli piccoli e di queste 27 non lavorano.

Per Elsa Fornero il problema risiede in un welfare sbilanciato: “Quando pensi al welfare, pensi alle pensioni perché, fra l’altro, è la parte di spesa sociale ben più rilevante. In realtà il welfare riguarda tutta la vita lavorativa. Il compito del welfare dello Stato sociale è di cominciare a ridurre le disparità dall’inizio”.

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ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2023 15:40

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