“Incapace, ignorante, demente”: il giudice decide sugli insulti a Raggi

“Incapace, ignorante, demente”: il giudice decide sugli insulti a Raggi

Insulti su Twitter e la querela: il giornalista Augusto Minzolini è stato condannato per aver diffamato Virginia Raggi.

La querela per diffamazione che Virginia Raggi, ex sindaca di Roma, aveva presentato contro Augusto Minzolini ha finalmente portato a una sentenza di condanna.

Il giornalista ed ex senatore di Forza Italia è stato ritenuto colpevole di aver insultato Raggi pubblicamente in seguito a un incidente in motorino avvenuto nel 2016.

Virginia Raggi

Gli insulti di Augusto Minzolini e la querela

Il caso risale a sette anni fa, come riportato da Today.it, quando Augusto Minzolini cadde dal suo motorino su una strada municipale di Roma, incolpando ingiustamente la sindaca Raggi per le condizioni del manto stradale.

Il giornalista si sfogò su Twitter, definendo l’allora prima cittadina “incapace, ignorante, demente e intellettualmente disonesta“. Un attacco diretto che non passò inosservato e spinse l’ex sindaca a querelarlo per diffamazione.

In un post pubblicato ieri su Facebook, Raggi ha ricordato quei momenti e le ragioni che l’hanno portata a intraprendere l’azione legale: “Quella strada dove è caduto non era di competenza di Roma Capitale, quindi il Sindaco non poteva intervenire e non aveva alcuna responsabilità. Ma non è questo il punto. Nulla giustifica quegli insulti: io non me li tengo“.

Ha inoltre precisato come l’incontro di mediazione per risolvere la questione si fosse concluso senza risultati, in quanto il giornalista non si era presentato.

La sentenza e il commento di Virginia Raggi

Dopo anni di attesa, continua Today.it il verdetto del tribunale è arrivato il 19 novembre 2024, dichiarando Minzolini colpevole di diffamazione.

Virginia Raggi, soddisfatta del risultato, ha scelto di condividere la notizia con i suoi seguaci: “Ho scelto di non percorrere la strada del risarcimento perché volevo delle scuse ‘vere’ in quanto non sono né ‘demente’, né ‘incapace’ né ‘ignorante’ né ‘intellettualmente disonesta’.Ebbene oggi il tribunale l’ha condannato per quegli insulti: sono stati necessari 7 lunghi anni, ma giustizia è fatta“.