Inchiesta fondazione Open, la Cassazione annulla i sequestri a Carrai

Inchiesta fondazione Open, la Cassazione annulla i sequestri a Carrai

Inchiesta fondazione Open, accolto dai giudici della Cassazione il ricorso di Carrai.

FIRENZE – Importanti novità per quanto riguarda l’inchiesta sulla fondazione Open. In Cassazione i giudici hanno accolto il ricorso di Carrai contro il sequestro di documenti e pc in relazione all’inchiesta.

Il Riesame qualche mese prima aveva rigettato il ricorso presentato dai suoi legali per il dissequestro degli oggetti. I giudici avevano motivato la scelta sostenendo che l’ex cassaforte renziana sarebbe stata utilizzata come un partito.

Cassazione, accolto il ricorso presentato da Marco Carrai

I giudici della Corte di Cassazione avevano già accolto accolto il ricorso presentato da Marco Carrai contro il sequestro di pc e documenti in relazione all’indagine.

Di seguito il post condiviso da Matteo Renzi sulla propria pagina Facebook.

Inchiesta fondazione Open, il caso

Nella mattinata di martedì 26 novembre 2019 erano state effettuate diverse perquisizioni in 11 città italiane per raccogliere i documenti necessari all’indagine. Nel mirino della Procura alcune aziende che negli anni hanno finanziato l’ex cassaforte renziana.

Nel registro degli indagati anche Marco Carrai, amico di Renzi e membro del Cda di Fondazione Open.

Le accuse

L’inchiesta tra i principali indagati vede il presidente Alberto Bianchi, accusato di influenze illecite. Ma indiscrezioni, non confermate dalla Procura, parlano anche di riciclaggio e autoriciclaggio. Proprio queste ultime due accuse avrebbero portato alle perquisizioni di cui sopra.

Indagato Marco Carrai

Nel registro degli indagati c’è anche Marco Carrai, imprenditore grande amico di Matteo Renzi oltre che membro del Cda di Open. Stando a quanto emerso l’uomo potrebbe avere un ruolo rilevante nelle indagini.

Il ruolo di Renzi

Nessun coinvolgimento nell’indagine per Matteo Renzi. La Fondazione Open era l’ex cassaforte del gruppo politico del senatore di Italia Viva ma non sono emersi riscontri su un possibile ruolo da parte dell’ex premier nella vicenda. Il 7 novembre 2020 è emersa la notizia dell’iscrizione di Renzi nel registro degli indagati.