Inchiesta sui genitori di Renzi, chiuse le indagini: sono accusati di bancarotta fraudolenta e fatture false

Sono state chiuse le indagini riguardanti l’inchiesta sui genitori di Renzi. L’accusa contestata è di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

FIRENZE – Sono state chiuse le indagini dalla Procura di Firenze sull’inchiesta sui genitori di Matteo Renzi. I magistrati hanno notificato il termine del filone ai due imputati che nelle prossime settimane dovrebbero ricevere la notizia del rinvio a giudizio per il reato di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni.

Secondo il procuratore Tiziano Renzi e Laura Bovoli hanno messo in piedi un sistema che aveva come obiettivo quello di proteggere le società di famiglia scaricando i debiti sulle cooperative. Ora 20 giorni di tempo per presentare dei nuovi documenti e delle memorie per evitare il processo. E nei primi giorni di novembre è attesa la decisione.

L’arresto e la scarcerazione

L’apertura del filone investigativo aveva portato all’arresto (avvenuto nel febbraio scorso) dei genitori di Matteo Renzi. Un’ordinanza rivista dal Riesame che aveva disposto la scarcerazione dei due confermando, però, l’interdizione dall’attività imprenditoriale per otto mesi.

La notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati ha portato alle dimissioni dagli incarichi. Ma nonostante questo gli accertamenti sono andati avanti grazie anche al fallimento della Marmodiv. Ora la chiusura dell’indagine con il possibile rinvio a giudizio che dovrebbe essere comunicato nelle prossime settimane. Per Tiziano Renzi e Laura Bovoli un nuovo processo in vista che dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2020.

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I precedenti

Non è la prima volta che i genitori di Renzi devono affrontare un processo. Solo qualche settimana fa i due sono stati condannati a un anno e nove mesi nel processo per false fatture con l’imprenditore Luigi D’Agostino. In quel caso la pena è stata sospesa.

Ora per la coppia possibile un nuovo processo con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Ma la decisione definitiva sarà presa dopo la presentazione della memoria difensiva.

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