Incidente funivia Mottarone, gli interrogatori dei soggetti fermati per la tragedia nella quale hanno perso la vita 14 persone.
Sono iniziati il 29 maggio gli interrogatori dei soggetti fermati per l’incidente della funivia del Mottarone, nel quale hanno perso la vita 14 persone.
Mottarone, le tre persone fermate per l’incidente della funivia
I tre fermati sono Luigi Nerini, proprietario di Ferrovie del Mottarone, Enrico Perocchio, direttore dell’esercizio, e Gabriele Tadini, capo del servizio. I tre sono comparsi davanti ad Gip del tribunale di Verbania.
Al termine degli interrogatori di garanzia, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per Tadini e la scarcerazione degli altri due soggetti, quindi Nerini e Perocchio.
Tadini, “Ho messo il blocco al freno, l’ho fatto altre volte”
Nel corso dell’interrogatorio Tadini ha confermato di aver messo il blocco al freno e di aver inserito il forchettone anche in altre occasioni e aggiunge che era la società a volerli per non interrompere il servizio. Inoltre, come specificato dal suo legale, il capo del servizio ha specificato che le anomalie segnalate dalla centralina non erano riconducibili ad un problema alla fune e ha quindi escluso un collegamento tra il problemi ai freni e la rottura della corda. L’udienza di Tadini è durata tre ore circa. La difesa spera di ottenere gli arresti domiciliari per Tadini, che ha scelto di collaborare e di ammettere le proprie responsabilità. Il legale ha fatto sapere che il suo assistito sta vivendo un momento difficile per la tragedia della funivia e che mai avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe successo.
L’interrogatorio di Nerini: la sicurezza non è competenza dell’esercente
Chiara e netta la difesa di Nerini: la questione della sicurezza è di competenza del direttore del servizio e del capo del servizio, che sono gli unici a poter fermare l’impianto. La sicurezza quindi non sarebbe una competenza dell’esercente. Secondo l’accusa però Nerini aveva un ruolo operativo.
Il direttore dell’esercizio Perocchio respinge le accuse
Il direttore dell’esercizio ha comunicato che non sapeva che erano stati disattivati i freni di emergenza per mezzo dei forchettoni.
Contro Perocchio resta una dichiarazione di Tadini, evidenzia il legale del direttore dell’esercizio. Secondo Tadini Perocchio era a conoscenza della pratica di disattivare i freni di emergenza. Ma non esiste una traccia della comunicazione.
Tadini ai domiciliari, Nerini e Perocchio tornano in libertà
Tutti e tre i soggetti fermati per il disastro della funivia del Mottarone hanno lasciato il carcere: Tadini è stato trasferito ai domiciliari. Nerini e Perocchio tornano in libertà. Lo ha deciso il Gip ritenendo che non ci sono elementi sufficienti per la detenzione in carcere dei tre soggetti che sono indagati per rimozione dolosa di sistemi di sicurezza, concorso in omicidio colposo plurimo e lesioni colpose gravissime.