Centrosinistra, incontro di un’ora circa tra l’ex premier Giuseppe Conte e il Segretario del Partito democratico Enrico Letta.
L’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha incontrato il nuovo Segretario del Partito democratico Enrico Letta, con il quale ha fatto il punto del futuro politico del Centrosinistra, che ruota intorno all’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle.
L’incontro tra Giuseppe Conte e Letta
L’incontro tra Conte e Letta è durato un’ora circa. Si è trattato sostanzialmente di un primo approccio tra i due leader della probabile coalizione di Centrosinistra.
I due, stando a quanto emerso al termine dell’incontro, hanno parlato dell’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Pd, considerata come tassello fondamentale per arginare il Centrodestra e tornare alla guida del Paese. I due leader avrebbero affrontato anche tempi di attualità politica, come le prossime elezioni Comunali. E inevitabilmente Conte e Letta avranno parlato anche di Roma, tappa che si preannuncia complessa. Virginia Raggi ha confermato la sua intenzione di candidarsi e in casa Pd circola il nome di Gualtieri. Il tutto mentre Carlo Calenda attende segnali dal Partito democratico
Conte, “Nel nuovo M5S il Pd sarà un interlocutore privilegiato””
L’ex premier ha parlato con i cronisti al termine dell’incontro e ha parlato di un confronto molto utile e molto proficui.
“Abbiamo parlato del piano vaccinale della necessità di sostenere famiglie imprese e lavoratori […]. Si apre un cantiere, dobbiamo lavorare per creare la giusta sinergia e nel nuovo M5S il Pd sarà sicuramente un interlocutore privilegiato […]. Chi va da solo è meno efficace e, a partire dalle prossime amministrative c’è la volontà di confrontarci per trovare soluzioni più efficaci”.
Il caso Rousseau
Giuseppe Conte ha parlato anche del caso interno al Movimento 5 Stelle, ossia quello della Piattaforma Rousseau: “Non vedo perché oggi si debba decidere di non usare più Rousseau, ci sono ruoli e pretese da chiarire, spero di comporre amichevolmente“. Una posizione decisamente più soft rispetto a quella emersa dalle colonne de la Stampa. Secondo il quotidiano l’ex premier avrebbe preso in considerazione l’ipotesi di portare il caso in Tribunale nel caso in cui la società non dovesse mettere a disposizione la piattaforma.