Coronavirus, più di 100 Paesi chiedono una indagine indipendente sul virus. Per Pechino un’inchiesta sarebbe prematura.
Sono più di 100 i Paesi che chiedono un’inchiesta sul coronavirus. Per l’esattezza un processo di valutazione che possa portare a un’analisi delle reazione sanitaria e delle misure adottate dall’Oms dall’inizio della pandemia.
Più di 100 Paesi chiedono un’indagine indipendente sul coronavirus
Nella richiesta i paesi che hanno sottoscritto il documento invitano l’Organizzazione Mondiale della Sanità a collaborare con altre realtà per fare luce sull’origine del coronavirus e sulla diffusione del Covid.
“Non è il momento di un’indagine. Non abbiamo visto tanta unità tra i Paesi contro il coronavirus. In molti hanno ignorato le raccomandazioni dell’Oms“, ha dichiarato Guterres nel chiedere agli Stati di mantenere un rapporto di collaborazione.
I Paesi che hanno aderito alla richiesta
Di fatto si tratta di una richiesta di una indagine indipendente. La richiesta è stata avanzata dall’Unione europea e dall’Australia. Hanno sottoscritto il progetto di risoluzione più di cento Paesi tra cui Russia, India, Giappone, Gran Bretagna, Canada, Indonesia e i 27 Stati membri dell’Unione europea.
La posizione di Pechino
La Cina ha fatto sapere che al momento sarebbe prematura un’indagine sulla pandemia. Nella richiesta di indagine, stando a quanto appreso, non sarebbero menzionate responsabilità da parte di Pechino. Inoltre non ci sarebbero riferimenti a Wuhan.
“La Cina ha agito con trasparenza e rapidità, fornendo tutte le informazioni in tempo utile e aiutando con tutti i mezzi i Paesi che ne avevano bisogno” nell’emergenza coronavirus“, ha dichiarato Xi Jinping alla settantatreesima assemblea dell’Oms.
I dubbi sulla Cina e le accuse da parte degli Usa
Da settimane dagli Stati Uniti è partita una campagna anti-Cina e anti-Oms. La prima sarebbe considerata responsabile di aver erroneamente diffuso il Covid 19 e di non aver avvertito in maniera tempestiva la comunità internazionale. Per Trump l’Oms è responsabile di aver coperto la Cina.
Lo stesso Trump aveva annunciato la pubblicazione di un dossier in grado di fare chiarezza sull’origine e la diffusione del coronavirus. In realtà illustri membri della comunità scientifica statunitense hanno preso le distanze dalle ipotesi del presidente.