Le indagini su Lorenzo Cesa complicano i piani del premier Conte. Si allontana l’ipotesi di una quarta gamba formata dall’Udc.
ROMA – Le indagini su Lorenzo Cesa complicano i piani del premier Conte. A meno di 24 ore dal colloquio con il presidente Mattarella, le possibilità di trovare una quarta gamba in pochi giorni si sono ridotte drasticamente.
Uno dei pontieri, intercettati dall’AdnKronos, ha ammesso le difficoltà dopo il blitz dei carabinieri: “Siamo rimasti senza interlocutore, noi portavamo le trattative con Cesa […]. Il premier, dopo l’appello di martedì in Senato, è sostanzialmente fermo. Così non si fa niente. Deve spendersi in prima persona e dare garanzie che non ci sono“.
Il tempo stringe e il voto si avvicina
Nonostante la fiducia del premier Conte e del resto della maggioranza, l’ipotesi di un ritorno al voro si fa sempre più concreta. Il passaggio cruciale per questo esecutivo è il voto sulla relazione di Bonafede in Parlamento. Renzi ha annunciato il suo no, Casini ha confermato i dubbi.
Alto il rischio di una bocciatura a Palazzo Madama. La maggioranza spera di riuscire a superare questo esame per continuare a lavorare per rafforzare l’esecutivo. In caso di voto negativo, il premier Conte potrebbe decidere di fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni.
Veronica Giannone passa a Forza Italia
Si rafforza, intanto, il gruppo di Forza Italia alla Camera. Dopo l’uscita di Renata Polverini, il partito di Silvio Berlusconi ha accolto Veronica Giannone. La deputata ha deciso di entrare nel Centrodestra dal Misto.
Una notizia che potrebbe complicare i piani del premier Conte e del M5s. I grillini sperano di convincere alcuni ex del Movimento a rientrare, ma Giannone ha deciso di continuare il suo percorso lontano dai 5Stelle. Per lei ora la nuova sfida chiamata Forza Italia e cercare di ritornare in maggioranza con il nuovo partito.
