Il giallo sulla morte di Serena Mollicone si infittisce. Secondo la super perizia sarebbero spariti alcuni organi della ragazza.
ROMA – Il giallo sulla morte di Serena Mollicone sembra non risolversi. La riesumazione del cadavere della ragazza uccisa nel 2001 ad Arce ha portato in evidenza l’assenza di alcuni organi e di altri reperti che erano stati prelevati durante la prima autopsia.
Secondo quanto riferito nella super perizia e riportato da Il Giornale, ci sarebbero “alcuni reperti mai rinvenuti per ulteriori indagini e soprattutto non sarebbero stati condotti alcuni esami che avrebbero potuto indicare il momento preciso della morte della ragazza“. Si tratta naturalmente di prove fondamentali per cercare di dare un movente alla morte della ragazza. Tra gli accertamenti mancanti la temperatura del cadavere oppure le analisi sulle larve depositate sul corpo della ragazza. Accertamenti che servono per indicare in maniera precisa il momento del decesso.
Omicidio Serena Mollicone, i genitori chiedono giustizia
L’omicidio di Serena Mollicone continua ad essere un giallo non risolto con i genitori che chiedono giustizia per far riposare in pace la figlia. Nei giorni scorsi – come riferito da Il Messaggero – la Procura di Cassino ha chiuso le indagini.
La notifica di avviso è stata inviata al comandante della caserma di Arce Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco. Ai tre viene contestata l’accusa di omicidio volontario. Mentre al luogotenente Vincenzo Quartale il concorso morale dell’omicidio, l’istigazione al suicidio al brigadiere Santino Tuzi mentre favoreggiamento nel delitto al maresciallo Francesco Suprano.
Nei prossimi giorni la Procura formalizzerà l’accusa in attesa di un lungo processo che potrebbe portare alla verità sulla morte di Serena Mollicone. Le indagini, comunque, non si fermano e a breve ci dovrebbero essere delle ulteriori novità dalla riesumazione del cadavere della giovane uccisa ad Arce nel lontano 2011.
Processo per cinque persone
Secondo quanto ipotizzato dalla Procura, Serena Mollicone è morta in caserma al culmine di una lite con il figlio dell’ex maresciallo. Per questo sono stati rinviati a giudizio tre carabinieri, il figlio e la moglie del militare Franco Mottola.