Proseguono le indagini su Armando Siri. Per il sottosegretario leghista si va verso la conferma dell’impianto accusatorio.
Ascoltato Vito Nicastri, ex re dell’energia eolica, i pm si concentrano ora sul ruolo dell’ex sottosegretario Armando Siri, ripresentato da Matteo Salvini come responsabile dell’economia in occasione dell’incontro al Viminale con le parti sociali.
Il ruolo chiave di Vito Nicastri
Stando a quanto riferito da il Corriere della Sera, da Vito Nicastri sarebbero arrivati indizi e informazioni utili che andrebbero a sostenere le accuse di corruzione avanzate nei confronti di Armando Siri e Paolo Arata.
Si va verso la richiesta dell’incidente probatorio per ‘fissare’ le testimonianze
Dopo i primi interrogatori e alle luce dei dati raccolti, i procuratori hanno chiesto l’incidente probatorio, ossia l’interrogatorio alla presenza degli avvocati difensori e del Giudice per le indagini preliminari. Gli interrogati saranno i Nicastri (Manlio e Vito), e quello che diranno potrebbe diventare una prova da considerarsi utile e valida in tribunale.
Le indagini su Armando Siri
La sensazione è che Armando Siri possa rimanere incastrato nella vicenda. Nonostante continui a professarsi innocente e nonostante Matteo Salvini continui a ribadire la piena fiducia nei suoi confronti, l’ex segretario potrebbe vedere confermato l’impianto accusatorio nei suoi confronti.
La tangente al sottosegretario leghista
Le indagini su Siri riguardano un’intercettazione in cui si parla di una mazzetta da trentamila euro destinata al sottosegretario leghista. Il pagamento sarebbe servito a ottenere l’inserimento di norme sull’eolico che avrebbero favorito Arata, considerato come il socio occulto di Nicastri.