Dopo la perquisizione di dieci abitazioni, le indagini adesso si soffermano sulle pareti del covo di Messina Denaro.
Continuano le indagini dei Carabinieri nel terzo covo di Messina Denaro, dove il boss viveva fino a prima della sua cattura avvenuta il 16 gennaio scorso. Questa volta si procede attraverso un sonar che rileva eventuali vani dietro le pareti dell’appartamento, mentre sul pavimento viene utilizzato un martello pneumatico.
I ritrovamenti
Le indagini vanno avanti da giorni ormai nel covo di vicolo San Vito. Al suo interno sono stati trovati diversi oggetti personali e libri tenuti in ordine, un divano marrone, un ferro da stiro e due peluche che hanno portato alla scoperta di un figlio segreto, e quindi anche di una relazione segreta. Nel corso delle perquisizioni, infatti, gli inquirenti avrebbero infatti rinvenuto degli abiti femminili.
Trovata anche una stanza adibita a palestra, con panca e bilancere. Oltre ai suoi vestiti e scarpe firmate, alcune immagini appese al muro: le stampe richiamano i personaggi cinematografici dei film “Joker” e del “Padrino”, ma anche quadri con riproduzioni di dipinti famosi, come i Girasoli di Van Gogh.
Le indagini continuano
Nella casa di un ex indagato per mafia era stata trovata una stanza segreta che si ipotizza fosse stata a disposizione di Messina Denaro. Trovato anche un terzo immobile del capomafia, e ora i carabinieri procedono con gli accertamenti anche nei suoi appartamenti, dove potrebbe essere nascosta un’altra stanza segreta.
Oggi a Castelvetrano (Trapani), si è riunito il Comitato per l’Ordine e la sicurezza, in cui sono state presenti le forze dell’ordine e i componenti della commissione regionale antimafia dell’Ars. Il questore di Trapani Salvatore La Rosa, dice: “Da tempo lavoriamo sulla rete dei fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, negli ultimi anni abbiamo arrestato oltre 300 persone. Ci sono delle attività che sono in corso e, quindi, ci saranno ulteriori novità”.
