Scandalo Inps-pensioni, prima alza i requisiti e poi li nasconde: cosa aspettarsi

Scandalo Inps-pensioni, prima alza i requisiti e poi li nasconde: cosa aspettarsi

Caos sull’aumento dei requisiti per le pensioni dal 2027: dopo la denuncia della Cgil, l’Inps smentisce ma il danno è fatto.

Nelle ultime ore è scoppiata una polemica sulle pensioni dopo che la Cgil ha denunciato un presunto aumento dei requisiti, rilevato attraverso il simulatore dell’Inps. Secondo il sindacato, a partire dal 2027 l’età per la pensione di vecchiaia sarebbe salita a 67 anni e 3 mesi, con un ulteriore aumento a 67 anni e 5 mesi dal 2029.

Come riportato da Fanpage, l’Istituto ha smentito ufficialmente l’applicazione di nuovi criteri ma la questione, tuttavia, rimane intricata.

Inps

Bufera sull’aumento dei requisiti delle pensioni: i fatti

Dopo la denuncia della Cgil, il simulatore delle pensioni dell’Inps è stato messo in manutenzione per diverse ore, alimentando ulteriormente i sospetti di un dietrofront dell’Istituto. Se il simulatore ha riportato dati errati, perché non chiarire subito l’origine dell’errore? Oppure, come sostengono alcune fonti, l’Inps avrebbe corretto il calcolo per evitare ulteriori polemiche.

Secondo quanto riportato, la confusione potrebbe essere legata alle stime sull’aspettativa di vita, un fattore cruciale nel determinare l’età pensionabile. Nel 2024, la Ragioneria generale dello Stato aveva previsto un aumento limitato di un mese nel 2029. Ben lontano dai tre mesi nel 2027 e due mesi aggiuntivi nel 2029 indicati nel simulatore dell’Inps.

Tuttavia, l’Istat – in un intervento del presidente Francesco Maria Chelli – ha previsto un incremento maggiore della speranza di vita nei prossimi anni, ipotizzando un rialzo di tre mesi già nel 2027 e altri tre mesi nel 2029.

La decisione finale spetta al governo: cosa aspettarsi

In base alla normativa vigente, ogni variazione dell’età pensionabile deve essere stabilita con un decreto congiunto del ministero dell’Economia e del ministero del Lavoro. Il decreto deve essere pubblicato con almeno un anno di anticipo rispetto all’entrata in vigore delle modifiche.

Pertanto, se davvero ci sarà un aumento dei requisiti per andare in pensione nel 2027, la decisione dovrà essere presa entro la fine del 2025.

Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon ha dichiarato che “non ci sarà nessun incremento“, confermando l’intenzione del governo di scongiurare ogni aumento.

Tuttavia, le stime demografiche e l’andamento della speranza di vita saranno fondamentali per determinare eventuali modifiche ai requisiti.