L’ultimo saluto a Maria Paola, la ragazza di 22 anni inseguita e speronata dal fratello che non sopportava la sua relazione con un ragazzo trans.
Continua a far discutere la morte di Maria Paola Gaglione, morta a Caivano, Napoli, dopo essere stata inseguita e speronata dal fratello che non accettava che la giovane avesse una relazione Lgbt.
Caivano, i funerali di Maria Paola Gaglione
Il 15 settembre si svolgono i funerali di Maria Paola. Poco prima dell’inizio della celebrazione alcuni ragazzi hanno appeso un cartellone che porta la firma di Ciro, il fidanzato di Maria Paola ricoverato in ospedale per le ferite riportate.
“Correvamo solo verso la nostra libertà, o almeno credevamo di farlo, verso la nostra piccola grande felicità. Ovunque sarai, il mio cuore sarà lì con te. Ti amerò oltre le nuvole. Ciro“, recita il messaggio scritto sul cartellone.
“Qui siamo in chiesa, il luogo dove l’odio tace. Non c’è posto per l’odio in chiesa […]. Paola, perdonaci. Tutti noi, sacerdoti e laici, per non essere stati capaci di custodire questa tua fragile e preziosissima vita”, ha dichiarato il sacerdote durante l’omelia.
Inseguita e speronata dal fratello perché aveva relazione Lgbt, morta ragazza di 22 anni
La ragazza di 22 anni, che era sul suo scooter con un ragazzo trans con il quale aveva una relazione, sarebbe stata inseguita e speronata da suo fratello. Lo scooter della 22enne è finito contro la recinzione di un campo, l giovane ha sbattuto contro un tubo dell’impianto di irrigazione ed è morta sul colpo.
Subito dopo l’incidente ragazzo, che evidentemente non si era reso conto delle condizioni della sorella, si è scagliato contro il ragazzo, biologicamente donna ma che si riconosce come maschio e si fa chiamare con un nome maschile.
Le prime notizie circolate sulla vicenda parlavano di un incidente stradale causato forse da un pirata della strada,a causa del quale la giovane avrebbe perso il controllo del suo mezzo. Gli accertamenti degli inquirenti hanno portato alla luce uno scenario differente, drammatico.
Arrestato il fratello della vittima
Il fratello della vittima è stato fermato dai carabinieri di Acerra, ai quali avrebbe ammesso la propria responsabilità.
“Ho fatto una stronzata. Non volevo uccidere nessuno, ma dare una lezione a mia sorella e soprattutto a quella là che ha ‘infettato’mia sorella che è sempre stata ‘normale'”, avrebbe detto il ragazzo come riportato da il Corriere della Sera.
Ora il 30enne deve rispondere dell’accusa di omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omofobia.
L’interrogatorio davanti al Gip. Convalidato l’arresto
Durante l’udienza preliminare il giovane ha sostenuto di aver affiancato la sorella per parlare, per convincerla a tornare a casa. Il decesso sarebbe quindi stato un tragico incidente fortuito. L’intenzione non sarebbe stata quella di fare del male alla giovane.
“L’ho inseguita a bordo del mio scooter, ma non l’ho uccisa. Non ho provocato io l’incidente. Volevo solo chiederle di tornare a casa: aveva fatto le valigie ed era scomparsa, gettando tutta la famiglia nella disperazione“, è la ricostruzione fornita da Michele Gaglione, fratello di Maria Paola, come sintetizzata dal suo legale e riportata dall’ANSA.
Al termine dell’udienza preliminare è stato convalidato l’arresto di Michele Gaglione.