Gli insulti a Salvini e non solo: arriva l’espulsione nella Lega

Gli insulti a Salvini e non solo: arriva l’espulsione nella Lega

Gli insulti a Matteo Salvini ma anche le critiche a Vannacci: arriva l’espulsione nella Lega per un membro storico.

Dopo 42 anni di militanza, l’europarlamentare Gianantonio Da Re, noto Toni, non fa più parte della Lega. Arrivata in modo ufficiale l’espulsione dopo che l’uomo aveva dato del “cretino” al segretario Matteo Salvini e aveva palesato critiche forti anche sul generale Roberto Vannacci.

Matteo Salvini

Insulti a Salvini: Gianantonio Da Re espulso dalla Lega

Dopo 42 anni di permanenza nella Lega, Gianantonio Da Re, noto Toni, è stato espulso dal partito. L’eurodeputato che vanta una lunga lista di incarichi nel partito, è stato espulso nel corso del direttivo regionale andato in scena giovedì dopo oltre quaranta anni di militanza. Il segretario veneto Alberto Stefani ha proposto il provvedimento disciplinare dopo che Da Re aveva dato del “cretino” a Matteo Salvini. Per l’espulsione di Da Re sarebbero arrivati, come riporta il Corriere della Sera, 14 voti a favore, 4 contrari e una astensione.

La decisione, come detto, è stata immediata e risulta essere un colpo pesante all’ala ribelle del partito, ovvero quella “fazione” che contesta da tempo la linea del segretario federale.

Le critiche a Vannacci

Ex sindaco di Vittorio Veneto e ultimo segretario di quella che si chiamava la “Liga Veneta”, Da Re era tra quei politici che, da tempo, stanno contestando la gestione della Lega di Salvini.

Oltre all’episodio degli insulti al leader verde, nelle ultime settimane Da Re si era anche scagliato contro il segretario per l’ipotesi di candidare il generale Roberto Vannacci alle Europee. Una figura, secondo l’uomo ora espulso, che avrebbe allontanato la Lega dalle sue posizioni più tradizionali.

Il Corriere ha riportato anche le parole del diretto interessato dopo tale decisione del partito: “Ho sempre fatto il mio lavoro, ho avuto i posti con le preferenze, ho sempre fatto politica a mie spese, dopo aver lavorato. Era una critica politica ma cercavano un pretesto per farmi fuori”.