Inter, lo strappo di Conte: “Club debole, non ci ha difesi. Farò le mie valutazioni…”

Inter, lo strappo di Conte: “Club debole, non ci ha difesi. Farò le mie valutazioni…”

Antonio Conte ha tuonato contro la società al termine di Atalanta-Inter. Non si escludono le dimissioni mentre l’esonero, gioco-forza, è quasi impossibile.

Uno strappo, quello di Antonio Conte, che squarcia il cielo nerazzurro di Milano, dopo la vittoria sull’Atalanta che è valsa all’Inter il 2° posto in campionato, risultato che non si vedeva dal 2011.

Conte: “Società debole, non ci ha difesi…”

Già ai microfoni di Dazn il tecnico leccese aveva aperto mille dubbi sul suo futuro: “Finita l’Europa League, faremo le valutazioni per la prossima stagione. Io farò le mie valutazioni, la società le sue. Valutazioni tecniche? No, in generale, in tutto“.
Una frase sibillina, ripetuta poi anche a Sky Sport. Dove, incalzato dalle domande, Conte è diventato ancora più esplicito. “Per noi è stata un’annata molto dura e difficile sotto tutti i punti di vista, anche personali. Appena si è potuto, si sono fatte tante critiche. Non mi è piaciuto quello che stato fatto nei confronti di questi ragazzi e a volte anche nei miei confronti. Non è stato riconosciuto il lavoro dei ragazzi, non è stato riconosciuto il mio lavoro, ho trovato scarsissima protezione da parte del club. Zero assoluto. Ci sarà da parlare anche con il presidente, ma il presidente è in Cina… Non mi piace quando la gente sale sul carro, ci deve stare sia nei momenti positivi sia in quelli negativi, qui all’Inter non è stato così, mi spiace dirlo. Oggi ho visto salire sul carro tanta gente che non doveva salire, quando invece le palate di cacca le abbiamo prese io e i calciatori. Ognuno ha cercato di coltivare il proprio orticello. Io ci metto sempre la faccia davanti a tutti, ma fino a un certo punto, perché uno non è mica scemo. Il parafulmine uno lo fa il primo anno, il secondo no…“.

https://www.youtube.com/watch?v=m_yrJPyPCKM

Inter, quale futuro?

A caldo, Beppe Marotta ha preferito rimanere in silenzio, aspettando probabilmente il giorno dopo per fare chiarezza.
Il grosso problema dell’Inter è che l’esonero di Conte sarebbe praticamente insostenibile: con ancora un anno di Spalletti sul groppone, i nerazzurri sarebbero costretti a sobbarcarsi 11 milioni netti per l’ex Chelsea più un altro ingaggio. A meno che non fosse proprio l’ex ct della Nazionale a andarsene, come fece a ciel sereno nell’estate del 2014 dalla Juventus.