Caso Siri, spuntano delle nuove intercettazioni. Arata: “Gli do 30.000 euro”

Caso Siri, spuntano delle nuove intercettazioni. Arata: “Gli do 30.000 euro”

Caso Siri, i Nicastri accusano l’ex sottosegretario leghista. E Arata in una intercettazione: “Gli do 30mila euro perché sia chiaro tra di noi, io ad Armando Siri”.

ROMA – Intercettazioni caso Siri. Nuovi guai per l’ex sottosegretario leghista al centro di un’indagine per corruzione condotta dalla Procura di Roma. L’ANSA pubblica un’intercettazione dove Arata ai Nicastri conferma di aver dato 30mila euro all’esponente del Carroccio.

La telefonata – precisa l’agenzia di stampa – è già stata depositata tra le carte in vista dell’incidente probatorio fissato per il 25 luglio. Nell’interrogatorio Vito e il figlio Manlio avrebbero confermato questa intercettazione. Nuovi guai quindi per Siri.

Intercettazioni caso Siri, nuovo incidente probatorio

Un’intercettazione ammessa dai Nicastri. Il ‘re dell’eolico’ con il figlio sta collaborando con la giustizia e nell’interrogatorio dello scorso 8 luglio avrebbe confermato quanto detto da Arata alla presenza del figlio Francesco e di Manlio Nicastri.

Le dichiarazioni saranno fatti ascoltare il prossimo 25 luglio nel corso dell’incidente probatorio. Non una buona notizia per Armando Siri con la sua posizione nell’indagine che si complica. Il lungo percorso giudiziario – se dovessero essere confermate le prove e le accuse raccolte – rischia di portare ad una condanna per corruzione per l’ex sottosegretario.

Armando Siri

La presenza di Siri turba il M5s

E proprio su Armando Siri rischia di cadere il Governo. La Lega, e in particolare Matteo Salvini, continuano a proteggere il loro esponente. L’ex sottosegretario è stato protagonista dell’incontro con le associazioni per discutere della manovra.

Presenza non gradita da parte del M5s e del premier Conte. I pentastellati chiedono al Carroccio di lasciare fuori dagli incontri governativi l’ex sottosegretario. Da parte del partito di via Bellerio si continua a credere all’innocenza del suo esponente e per questo il ministro dell’Interno non ha nessuna intenzione di lasciarlo fuori da questi incontri. E lo scontro continua con la stabilità di questo esecutivo a rischi.

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