Amadeus al ‘Corriere della Sera’: “Io non mi metto a sindacare i protocolli sanitari. Dobbiamo essere tutti uniti”.
ROMA – Il Festival di Sanremo continua a tenere banco. Se dal Cts ribadiscono che non ci sarà nessuna eccezione, la Rai continua il lavoro per cercare di trovare una soluzione. “I protocolli sanitari non sono tra i miei compiti – sottolinea Amadeus al Corriere della Sera – mi affido al giudizio di tecnici ed esperti. Su come si fa uno spettacolo penso di avere esperienza e dobbiamo viaggiare tutti insieme, altrimenti ci vediamo nel 2022“.
L’ipotesi di figuranti all’Ariston
La discussione principale riguarda la presenza del pubblico. Amadeus boccia l’idea di un Sanremo blindato: “Non serve a niente, non è uno spettacolo televisivo. Non possiamo farlo passare per il Sanremo del Covid, per il Sanremo della desolazione“.
L’ipotesi sembra essere quella di un pubblico contrattualizzato (figuranti n.d.r.) per aggirare anche il coprifuoco: “Se il protocollo è preciso le cose si possono fare e Sanremo Giovani ne è la dimostrazione […]“. Sicuramente cambieranno gli eventi fuori dall’Ariston: “C’era uno sponsor importante a Piazza Colombo. Siamo al lavoro per trovare un piano B, non possiamo rinunciare ad una entrata economica importante […]“. Presente la stampa: “Nella serata di venerdì i giornalisti votano e non possono mancare“.
“Tutti uniti”
Da parte di Amadeus un invito a procedere tutti insieme: “Bisogna restare uniti anche nei confronti delle polemiche […]. Non voglio sembrare la persona che vuole fare Sanremo a tutti i costi. La volontà deve essere degli attori di questa kermesse. O siamo compatti e lavoriamo bene oppure arrivederci al 2022“.
Un chiaro messaggio da parte del presentatore. I lavori continuano e nei prossimi giorni ci potrebbero essere importanti novità. Non sono previsti passi indietro o rinvii, ma bisognerà trovare il giusto compromesso per garantire un Festival in sicurezza per i cantanti e il pubblico presente.