Arcuri al ‘TG1’: “Pfizer ha qualche ritardo, ma sono convinto che presto potranno normalizzarsi”.
ROMA – Domenico Arcuri replica alle accuse ai microfoni del TG1. Il commissario all’emergenza coronavirus è finito nel mirino di Matteo Renzi per la gestione sui vaccini. “In Italia – la replica dell’amministratore delegato di Invitalia, riportato da La Repubblica – sono state fatte oltre 220mila vaccinazioni e pensiamo di arrivare presto a 235mila. Un numero che ci soddisfa, siamo secondi solo alla Germania. Ora l’accelerazione deve continuare o accelerarsi ulteriormente“.
Arcuri su Pfizer: “C’è stato qualche ritardo”
Il commissario ha annunciato anche un ritardo da parte di Pfizer: “C’è stato qualche piccolo slittamento. Ha dei piccoli aggiustamenti da fare, ma è comprensibile visto che si tratta di una distribuzione molto complessa che riguarda tutti i Paesi dell’Unione Europea. Sono convinto che potranno presto normalizzarsi”.
E sul vaccino italiano ha precisato: “E’ una bella pagina che conferma l’eccellenza della ricerca e della scienza del nostro Paese. Siamo confidenti della possibilità di ottenere presto un vaccino italiano e dipendere meno da altri Paesi, ci permetterà di essere autonomi e dare un segnale rassicurante al contrasto dell’epidemia“.
Palazzo Chigi: “Numeri soddisfacenti sui vaccini”
Prima del commissario Arcuri, anche Palazzo Chigi si era espresso sui vaccini: “In merito alla situazione della somministrazione del vaccino, i numeri in Italia sono soddisfacenti – hanno fatto sapere fonti riportate dall’Ansa – il Paese si trova al secondo posto nel continente per quantità di dosi somministrate“.
“La macchina – hanno aggiunto dalla Presidenza del Consiglio – sta accelerando e nel giro di poche settimane viaggerà a pieno ritmo […]. Per i risultati raggiunti fino a questo momento sono merito degli uomini e delle donne del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Continuiamo a impegnarci in questo grande sforzo per realizzare un piano vaccinale senza precedenti“. E per questo nella giornata di mercoledì 6 gennaio è in programma una nuova riunione Stato-Regioni.