L’intervista di Di Battista a Mezz’ora in più: “Ho fiducia nel premier. Sono contrario al Mes”.
ROMA – “Se Conte vuole diventare leader del M5s deve iscriversi al partito“. Queste le parole di Alessandro Di Battista a Mezz’ora in più in risposta al sondaggio Ipsos che vedeva il partito grillino davanti alla Lega con il premier come capo politico.
“Ho fiducia nel presidente del Consiglio – ha aggiunto uno dei fondatori del Movimento – e non deve temere da me nessuna picconatura. Io chiedo il prima possibile un Congresso per iniziare a costruire un’agenda politica. E vedremo poi chi vincerà“. Un chiaro messaggio da parte di Di Battista al premier Conte ma anche a Luigi Di Maio. Lui è pronto a scendere in campo in prima persona per prendere il ruolo di leader del partito.
Di pensiero diverso Grillo che sui social scrive: “Dopo i terrapiattisti, i gile arancioni arriva l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film ‘Il giorno della marmotta’“.
Mes e Unione Europea
Di Battista si è soffermato anche sul Mes e sull’Unione Europea: “Io sono contrario al Meccanismo europeo di stabilità perché si aggancia a un vincolo esterno e non fa l’interesse nazionale. Il vero problema, però, è il Patto di Stabilità che va cambiato. Io ho parlato con diversi esponenti del partito e nessuno mi ha detto di voler attivare il Mes“.
E sull’Ue ha precisato: “Cambierò idea solo quando il Patto di Stabilità tornerà nel dimenticatoio della storia“.
Ponte sullo Stretto
Di Battista ha bocciato anche l’ipotesi del Ponte sullo Stretto: “Dire di no non vuole dire no all’edilizia pubblica. Io sono contrario alle grandi opere inutili“.
“Gli Elkann – ha concluso l’esponente grillino – si comportano come una famiglia reale. Una famiglia del genere non può avere 15 giornali. La Fiat dal Dopoguerra ha usato il ricatto occupazionale per ottenere denaro pubblico. Autostrade? Sono contrario ad una proroga delle concessioni ai Benetton“. Posizioni molto chiare da parte di Di Battista che ha chiesto una commissione d’inchiesta sulle imprese che hanno ottenuto finanziamenti pubblici dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.