Renzi: “Questo governo rischia di saltare per colpa delle divisioni interne” – VIDEO

Renzi: “Questo governo rischia di saltare per colpa delle divisioni interne” – VIDEO

L’intervista di Matteo Renzi a Sky Tg24: “Consiglio a tutti di mettere al centro gli italiani”.

ROMA – Attraverso i microfoni di Sky Tg24 Matteo Renzi lancia un nuovo avvertimento alla maggioranza: “Il Governo non rischia di saltare per colpa di Salvini – dice il leader di Italia Viva citato dall’AdnKronosma per le divisioni interne. La cosa che consiglio è quella di mettere al centro gli italiani, poi verrà il momento di tornare a distinguerci. Ma, ripeto, non è Salvini che può farci cadere, siamo noi che possiamo fare autogol. Penso e spero di no“.

Renzi: “Ecco perché siamo al Governo”

L’ex premier ricorda anche i motivi che hanno portato il suo partito a sostenere questa maggioranza: “Una delle cose per cui noi siamo ancora nell’esecutivo è perché vogliamo sbloccare 120 miliardi di cantieri. Tenerli bloccati è allucinante. Poi le modalità possono essere diverse. E’ l’ra di passare dalle chiacchiere ai fatti sapendo che non sarà un autunno facile. Un Governo funziona se fa le cose, se si parla della durata vuol dire che ha problemi“.

Passaggio anche sulla cassa integrazione: “Qualcuno pensa di andare avanti con la Cassa Integrazione, ma serve una decontribuzione per le aziende perché prima o poi i soldi finiscono. Con Tridico è stato un disastro. L’Agenzia delle Entrate, invece, ha dato risposte efficienti sul fondo perduto“.

MATTEO RENZI

Renzi attacca la ministra Azzolina: “Bambini considerati ministri di Serie B”.

Renzi ritorna anche sulla gestione della scuola da parte della ministra Azzolina: “I bambini sono stati considerati come cittadini di Serie B. Si sono chiuse le classi e nessuno ha detto niente. Si sono considerati più importanti i grandi eventi che l’attività quotidiana degli studenti. Vorrei ricordare che la scuola non è babysitteraggio, ma una formazione dei cittadini. Dobbiamo mettere i soldi sull’edilizia scolastica“. Una posizione ribadita in più di un’occasione dal senatore toscano.