Emergenza coronavirus in Italia, il Ministro della Salute Roberto Speranza prosegue sulla via della prudenza e ‘avverte’ Salvini…
Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera per fare il punto sulla situazione epidemiologica in Italia e sul decreto Aprile approvato in Consiglio dei Ministri dopo un confronto acceso tra il fronte dei rigoristi e quello degli aperturisti.
Decreto Aprile, Speranza sul confronto con Salvini: “Nessuno dovrebbe soffiare sul fuoco dell’inquietudine”
Nella prima parte della sua intervista al Corriere della Sera, il ministro Speranza ha parlato proprio del confronto con Matteo Salvini, che non ha nascosto il suo disappunto per un decreto che lascia poco spazio alle riaperture anche per quanto riguarda il mese di aprile.
“Non faccio mai polemica, ma penso che nessuno dovrebbe soffiare sul fuoco dell’inquietudine, del tormento di tanti italiani. Di fronte alla difesa della salute dobbiamo unire il Paese e non dividerlo, perché la battaglia è ancora complicata”.
La situazione epidemiologica in Italia
Parlando degli effetti psicologici delle misure restrittive, Speranza ha ammesso di vedere la sofferenza e l’insofferenza degli italiani, esausti dopo un anno di chiusure e limitazioni.
“Vedo bene che un bel pezzo di Paese è in forte sofferenza. Sono consapevole che ogni mia scelta provoca un sacrificio e che ci sono settori in grande difficoltà, per cui ritengo che sostegni economici mirati siano fondamentali. Ma la maggior parte degli italiani capisce che queste misure, per quanto costose e dolorose, sono necessarie e io le assumo con animo sereno. Tutelare la vita non è un lavoro sporco, ho giurato sulla Costituzione per questo”.
“La principale preoccupazione sono le varianti, quella inglese è arrivata all’86,7% di prevalenza e ha una capacità diffusiva maggiore del 37% rispetto al ceppo originario. Le misure rigorose sono una risposta necessaria, come scrive l’ISS“, prosegue Speranza facendo il punto della situazione dal punto di vista epidemiologico.
Emergenza coronavirus, Speranza: “Non c’è una data in cui tutto magicamente finisce”
Pur dicendosi ottimista, Speranza ha ammesso che al momento non è possibile indicare una data per le riaperture. Il rischio è quello di andare a creare delle illusioni con poche certezze.
“Dobbiamo dire la verità, non possiamo suscitare illusioni che finiscono per rivelarsi un boomerang. Io però sono ottimista, grazie ai sacrifici di queste settimane e all’accelerazione della campagna di vaccinazione, già nella seconda parte della primavera vedremo risultati incoraggianti e staremo meglio”.
“Non c’è una data in cui tutto magicamente finisce, ci vorrà molta gradualità. La cabina di monitoraggio verifica costantemente l’evoluzione epidemiologia, è probabile che alcuni territori rossi possano passare in arancione. In questo momento parlare di area gialla è sbagliato perché i nostri scienziati ritengono non sia sufficiente a contenere il contagio con questo livello di vaccinazione”, ha aggiunto Speranza.