Coronavirus, Speranza: “Le misure restano e sono fondamentali”

Coronavirus, Speranza: “Le misure restano e sono fondamentali”

Speranza a ‘Che tempo che fa’: “Siamo in una fase di espansione dell’epidemia. Non possiamo rilassarci”.

ROMA – Nuovo dpcm e vaccini. Sono questi gli argomenti affrontati dal ministro Speranza nella sua intervista a Che tempo che fa: “Le misure sono e restano fondamentali. Noi siamo ancora dentro una fase epidemiologica molto seria“.

Nuovo dpcm, Speranza: “Siamo dentro la ricerca di un equilibrio”

Il ministro Speranza si è soffermato sulle possibile misure: “Ci prepariamo nei prossimi giorni ad un ulteriore Dpcm che stabilirà le norme per questa fase. Le nostre scelte sono decisive, ma poi l chiave essenziale è quella del comportamento delle persone“.

Il titolare della Salute è entrato anche nei dettagli del provvedimento: “Siamo dentro alla ricerca di un equilibrio, non c’è una formula magica o un modello perfetto […]. L’indice Rt è salito sopra l’1 e questo significa che l’epidemia è in una fase espansiva. C’è bisogno di stringere e non di allargare […]. Siamo al lavoro con le regioni e valutiamo la possibilità di aprire i musei“.

Un passaggio anche sulla scuola: “Durante la prima ondata abbiamo scelto di chiudere gli istituti e non riaprirli fino alla fine dell’anno, facendo pagare un prezzo enorme a studenti e famiglie. In questa seconda ondata abbiamo scelto di salvaguardarle per quanto possibile“.

Roberto Speranza

Vaccini, Speranza: “Abbiamo bisogno di più dosi”

Il ministro Speranza ha parlato anche dei vaccini: “In questo momento siamo il primo Paese Ue per dosi somministrate […]. E’ chiaro che siamo ancora all’inizio e abbiamo bisogno di più dosi per entrare a pieno regime. Pensiamo che per la primavera inoltrata potremo entrare nel vivo della campagna. Io penso che siamo pronti anche per la seconda fase, ma per farlo abbiamo bisogno di più vaccini. Penso che AstraZeneca sarà approvato per fine gennaio“.

Sulla partita dei vaccini – ha concluso – abbiamo centralizzato quanto possibile. Gli acquisti sono fatti dal commissario Arcuri. E’ chiaro che il nostro impianto costituzionale affida la gestione del Servizio Sanitario alle Regioni“.

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