Emergenza coronavirus, il Ministro della Salute Roberto Speranza ottimista in vista della prossima estate: “Ci potremo consentire più libertà”.
Si dice ottimista il ministro della Salute Roberto Speranza in vista della prossima estate, quando potremmo iniziare a vivere con maggiore libertà, a patto che la campagna di vaccinazione prosegua secondo il programma prefissato.
Speranza, “Ottimista in vista dell’estate”
Intervenuto ai microfoni de la Repubblica, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto sapere, come ricordato anche dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che non è possibile fissare una data per le riaperture. Questo perché non è possibile prevedere l’andamento dei contagi e soprattutto della campagna di vaccinazione. Nonostante le incognite il ministro ha fatto sapere di essere ottimista in vista della prossima estate.
“Sono ottimista. Se riusciremo a vaccinare la maggior parte della popolazione, questa estate ci potremo consentire molte più libertà“, ha dichiarato Speranza.
La campagna di vaccinazione
Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, il ministro della Salute ha comunicato che per quanto riguarda Pfizer e Moderna la somministrazione della seconda dose avverrà a distanza di 42 giorni dalla prima.
Garavaglia sul 2 giugno: “Una data entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto”
Delle riaperture ha parlato anche il ministro per il Turismo Massimo Garavaglia, intervenuto ai microfoni de la Stampa.
Il ministro è tornato sulla data del 2 giugno, che lui aveva indicato come una potenziale data-chiave per le riaperture: “Mi riferivo a una data finale entro la quale mi auguro sia aperto tutto o quasi tutto“, ha puntualizzato Garavaglia. “Ogni settimana che passa perdiamo pezzi di Pil e non ce lo possiamo permettere“, ha aggiunto il ministro per il Turismo.
Anche Garavaglia conferma che i tempi per le riaperture dipendono dall’andamento della campagna vaccinale.
”Ovviamente dipende dal piano vaccinale. Da tempo diciamo che dobbiamo programmare. Sappiamo che, finché i numeri non lo consentono, bisogna essere molto prudenti. Ciò non vuol dire che non si deve programmare. Ci sono attività che puoi aprire il giorno dopo: per esempio domani una Regione è in arancione e allora i parrucchieri possono riaprono. Ci sono invece delle attività che hanno bisogno di settimane se non di mesi di anticipo per programmare l’apertura. Ogni settore ha una storia a sé”.