Il centrodestra raggiunge un accordo sulla norma anti-ribaltone: tutte le ultime novità previste nel ddl premierato.
Nella giornata di oggi, lunedì 5 febbraio, alle ore 12, è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl premierato, in Commissione Affari costituzionali. Il centrodestra avrebbe finalmente raggiunto un accordo sulle modifiche da apportare alla famosa norma rinominata “anti ribaltone”.
Ddl premierato: “Gli italiani devono decidere”
“Una formulazione più chiara, perché sono gli italiani che devono decidere da chi farsi governare. Basta inciuci, trasformismo e governi tecnici. La democrazia è quella che risponde ai cittadini, altri che hanno privilegiato governi fatti nei palazzi sono contrari”, dichiara Giorgia Meloni per quanto riguarda le ultime modifiche del ddl.
L’opposizione si è unita contro il premierato. Il Pd ha redatto circa 800 proposte di modifica al ddl Casellati, mille sono gli emendamenti presentati da Alleanza Verdi e Sinistra, 16 quelli di Italia Viva. Il M5S, invece, ha scelto la via degli emendamenti mirati, limitandosi a 12 proposte volte a smontare la riforma.
Cosa cambia con le ultime novità?
Un ritorno alle urne in caso di sfiducia del premier eletto e per quello di riserva, che subentra solo in casi eccezionali come “nei casi di morte, impedimento permanente, decadenza”. Questo prevedono le principali novità della norma anti-ribaltone contenuta nel ddl premierato.
Il nuovo articolo 4 prevede che se il premier viene sfiduciato “mediante mozione motivata, il presidente della Repubblica scioglie le Camere”. Inoltre, se il premier si dimette volontariamente e “previa informativa parlamentare”, può proporre, entro sette giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica.
Come spiega il senatore di FdI, Alberto Balboni, i nuovi emendamenti alla riforma – che hanno avuto il via libera dei leader di centrodestra e tra cui quelli sulla norma anti ribaltone – sono presentati dal governo.