Il governo lavora alla riforma delle pensioni: dopo Quota 100 c’è l’Ape sociale allargato? Cos’è e come funziona.
Il governo, nonostante le polemiche della Lega che promette barricate nel caso in cui si dovesse tornare alla Fornero, lavora alla riforma delle pensioni e al superamento di Quota 100. Una delle ipotesi al vaglio dei tecnici sarebbe quella dell’Ape sociale allargato, che però non convincerebbe appieno i partiti che sostengono il governo Draghi.
Il governo lavora alla riforma delle pensioni: l’Ape sociale dopo Quota 100?
La doverosa premessa è che, realisticamente parlando, trovare una formula in grado di accontentare una maggioranza così larga come quella che sostiene il governo Draghi è sostanzialmente impossibile. Chiarito questo punto, la direzione sembra chiara e assodata: superare Quota 100. Resta da capire come. Una delle ipotesi in circolazione è l’Ape sociale allargato.
Cos’è l’Ape sociale
Ma di cosa si tratta? Come riferito dall’Inps, l’Ape “prevede un’indennità a carico dello Stato erogata dall’INPS, entro dei limiti di spesa, a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. L’indennità è corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, ovvero fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia di cui all’articolo 24, comma 6, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214 (cd. legge Monti-Fornero).
Si tratta di una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 la cui scadenza, in seguito a successivi interventi normativi (l’ultimo dei quali con l’articolo 1, commi 339, lett. a) e b) e 340, legge 30 dicembre 2020, n. 178), è stata prorogata fino al 31 dicembre 2021“.
In poche parole si tratta di un sussidio erogato dallo Stato tramite l’Inps.
La posizione dei partiti di maggioranza
Il governo Draghi potrebbe quindi trasformare quella che al momento è una misura sperimentale. Il ministro Franco al momento non si sbilancia e si limita a ripetere che la proposta del governo sarà equilibrata. I partiti che sostengono la maggioranza ritengono che il potenziamento dell’Ape sia necessario ma non sufficiente. All’orizzonte si profila una discussione anche accesa su un tema particolarmente sentito, in grado di spostare o almeno influenzare gli equilibri elettorali.