Governo Draghi, si accelera sui ministri: il totonomi dopo il primo giro di consultazioni

Governo Draghi, si accelera sui ministri: il totonomi dopo il primo giro di consultazioni

Le ipotesi sui ministri del governo Draghi dopo il primo giro di consultazioni con le forze politiche.

Al termine del primo giro di consultazioni, Mario Draghi vanta una maggioranza larga (più di quanto auspicato ad esempio da LeU e dal Pd) che dovrà raccogliere con un programma in grado di sintetizzare tutte le richieste e soprattutto che dovrà accontentare con una squadra di ministri in grado di dare un certo equilibrio al suo governo di unità nazionale a questo punto.

Il punto dopo il primo turno di consultazioni

Il baricentro del governo, almeno stando alle dichiarazioni dei leader al termine del primo di giro di consultazioni, è diverso da quello ipotizzato. La sensazione è che Draghi dovesse essere l’uomo della maggioranza Ursula, quella cercata anche da Giuseppe Conte. Invece a cambiare le carte in tavola ci ha pensato la Lega.

Salvini segue la linea Giorgetti, apre ad un europeismo non proprio convinto ma convincente, taglia definitivamente i ponti con il passato e soprattutto prende una decisione astuta. Meglio sedere al tavolo dei lavori sul Recovery plan piuttosto che rimanere alla finestra – ossia all’opposizione – e perdere un’occasione unica.

Quindi il premier Draghi si muove in un perimetro molto allargato, che raccoglie quasi tutte le forze politiche. L’unico no al governo Draghi è arrivato dalla Meloni. LeU potrebbe sfilarsi per la presenza della Lega, ma in gioco c’è il Ministero della Salute che è guidato da Roberto Speranza, uno dei politici che potrebbe essere riconfermato.

Matteo Salvini

I possibili ministri del governo Draghi

Formare una squadra di governo con questo perimetro così largo non sarà semplice per Mario Draghi. Ci sono pochi dubbi sul fatto che il premier incaricato voglia procedere con la creazione di una squadra mista, formata quindi sia da tecnici che politici. Resta da capire con quale equilibrio. Quasi tutte le forze hanno chiesto un governo politico, quindi Draghi potrebbe formare una squadra composta da 12 ministri politici e 8 tecnici. Questa almeno era una delle ipotesi rilanciate da la Repubblica.

Mario Draghi

I ministri dalle forze politiche che sostengono la maggioranza

I nomi che circolano sono sostanzialmente gli stessi dall’inizio delle consultazioni di Mario Draghi, ma con qualche novità last minute. Se la Lega dovesse confermare il suo sostegno al governo, Giancarlo Giorgetti dovrebbe entrare nella squadra, forse occupandosi dei rapporti con il Parlamento, forse assicurandosi un governo economico. Il secondo nome caldo in casa Lega è quello di Molinari.

Del Movimento 5 Stelle i nomi dei possibili ministri sono quelli di Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli.

Per quanto riguarda il Partito democratico circola la suggestione che porta addirittura al nome del Segretario Nicola Zingaretti, ma se entrasse lui in squadra anche altri leader di partito potrebbero avanzare la stessa pretesa. Franceschini dovrebbe essere confermato alla Cultura ed è il primo nome probabile. Il secondo nome plausibile è quello di Guerini, ministro della Difesa del Conte bis.

In casa Forza Italia i nomi caldi sono quelli di Gelmini, Bernini e Antonio Tajani. Se LeU dovesse rimanere al tavolo, Roberto Speranza dovrebbe essere confermato alla Salute, mentre Italia Viva potrebbe ottenere la conferma di Bellanova e difficilmente riuscirà a piazzare più di un suo esponente nella squadra di governo.

Se alla Giustizia dovesse andare un tecnico il nome caldo è quello di Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale. Un tecnico dovrebbe andare anche al Viminale. Molti scommettono sulla conferma di Luciana Lamorgese, un nome non propriamente gradito alla Lega ma che Salvini potrebbe accettare per ragioni di equilibrio.

Incognita Giuseppe Conte

Merita una riflessione separata il Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte, che con ogni probabilità non tornerà ad insegnare. Il futuro dell’Avvocato è nel mondo della politica ed è alla guida della coalizione di Centrosinistra, e su questo non ci sono dubbi. Resta da capire se possa entrare come ministro nel governo Draghi. Le ipotesi per lui sono la Giustizia e il Ministero degli Esteri, al momento occupato da Luigi Di Maio.

Giuseppe Conte

La seconda ipotesi: più tecnici e meno politici

Va detto che sulla scrivania del premier incaricato Mario Draghi c’è anche una seconda alternativa tutt’altro che da sottovalutare. Per provare a gestire una maggioranza così larga, Draghi potrebbe abbassare la quota politica e alzare la quota dei tecnici rivolgendosi magari a quei tecnici d’area riconducibili ad una forza politica.

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