Durante la notte in Iran sono stati condotti due attacchi ai danni di alcune infrastrutture: sorgono diverse teorie cospirazioniste.
In Iran durante la notte si sono verificati numerosi incendi a causa dei droni scagliati. Si tratterebbe di una “guerra segreta”, sulla quale non mancano le teorie di cospirazione. I primi attacchi sono avvenuti a Isfahan. Tre droni hanno attaccato un sito militare.
Secondo quanto appreso dalle autorità locali, due di questi sarebbero stati intercettati. Per questo motivo, i danni causati si sono concentrati sul tetto della struttura presa di mira. Alcune fonti dell’intelligence, citate successivamente dal Jerusalem Post, hanno sporto due ipotesi in merito agli obbiettivi a cui miravano i raid verificatisi questa notte.
L’obbiettivo potrebbe essere una fabbrica per la produzione di missili o ancora un laboratorio aerospaziale. A distanza di poche ore dal primo attacco a Isfahan, se ne è verificato un secondo. Si è trattato di un incendio in una raffineria nella regione di Tabriz. Secondo le ipotesi degli inquirenti potrebbe anche essersi trattato di un incendio accidentale. Alla luce dei recenti avvenimento, non è comunque escluso il dolo.
Le teorie sulla provenienza degli attacchi
Recentemente la città di Teheran risulta essere al centro della campagna condotta da Israele, monarchie sunnite e – forse – anche dagli Usa. Si tratta di attacchi e sabotaggi ai danni di basi e impianti. Ancora nessuno avrebbe rivendicato gli attacchi in questione: per questo motivo sono sorte numerose teorie circa la provenienza delle offensive.
In questa situazione i mullah hanno la possibilità di confermare l’aggressione oppure negarla a seconda delle opportunità. Secondo alcune potesi l’attacco sarebbe stato condotto dagli Stati Uniti e da un altro Paese di cui ancora non si conosce l’identità.
Stando invece a quanto riferito da parte dei media statunitensi, a condurre l’attacco sarebbe lo Stato ebraico, intenzionato a non cedere con le pressioni. Secondo alcune ipotesi potrebbe anche trattarsi di esercitazioni congiunte israelo-americane in Mediterraneo. Gli alleati avrebbero quindi simulato delle azioni in chiave anti-Iran, impiegando nell’offensiva i bombardieri strategici B52 e caccia F35.